La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

sabato 15 dicembre 2007

Where the tree tops glisten...

Non vi dico la sorpresa di aprire il balcone e trovarsi davanti... la neve!
Una piccola traccia, giusto una spolveratina... che emozione! E' difficile da spiegare, perché è quell'emozione che ti illumina gli occhi... con la neve, arriva qualcosa... a me ha regalato un sorriso, di quelli che partono dal cuore, ma toccano lo stomaco e arrivano fino alla punta dei piedi... ce l'avete presente?

Ecco, starei appoggiata al balcone, lì, per ore!
... a sognare!

I'm dreaming of a white Christmas
just like the ones I used to know
where the tree tops glisten and children listen
to hear sleigh bells in the snow

May your days be merry and bright
and may all your Christmases be white

Mo mhíle grá, a tutti voi!

1 commento:

Artemide ha detto...

Oh, certo che conosco questa sensazione...ah, la neve... Un caldo abbraccio, e grazie per questo brivido di gioia..

 

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