La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

martedì 18 marzo 2008

?

Una giostra di pensieri in un labirinto di emozioni.

Una foto in bianco e nero che illumina i ricordi.

Un mare di domande in un acquario di risposte... sotto la conchiglia, aggrovigliato all'alga, immerso nella sabbia...
Conoscere la risposta di una domanda mai fatta
senza conoscere la domanda ad una risposta cristallina


Perdersi, per ritrovarsi persi
Guardarsi, per vedersi ciechi
Lo specchio che ti guarda un po' perplesso... ti vedi e non ti guardi, guardandoti senza vederti...

Perdersi per ritrovarsi persi.

Il sorriso che combatte il pianto e chi vince è sempre il punto di domanda.
?

lunedì 17 marzo 2008

Beannachtaí na Féile Pádraig!

Festa nazionale in Irlanda... e quindi... :) festa anche per chi, irlandese, lo è nel cuore!! ;)

Quindi, per chi fosse interessato, ecco qualche dritta:
- Il video sulla storia di San Patrick... in chiave simpatica, ovvio!!... simpatico ma... in inglese!! :D
- Qualche notizia (in italiano) su San Patrick e la sua festa
- La pubblicità della grande festa: immagini della parata e foto di paesaggi

In questa giornata speciale (per me, almeno!!), voglio dedicare a tutti una tipica benedizione irlandese: che il favore di San Patrick possa accompagnare allo stesso modo tutti! Irlandesi e non... Irlandani e non! ;)



Dia duit! and Maith thú!

domenica 16 marzo 2008

16 marzo 1978 ... Qualcuno era comunista



Un caso che ancora è mistero... scelte politiche, fusioni, unioni ed esclusioni... forse non tutti erano d'accordo... o forse non tutti avevano capito...

In ogni caso... ancora sangue!

Mi viene solo da riportare qui le parole di... un mito!

..spiccare il volo per cambiare veramente la vita.. o due miserie in un corpo solo?
C'è da riflettere, qui! C'è da ascoltare...

sabato 8 marzo 2008

Donne...

8 marzo... festa della donna...
mah
Non sono per mimose, cuoricini, cioccolatini, auguri...
Però mi piace pensare che un giorno, una volta ogni 365 giorni, ci sia un pensiero, una B.A. (per i non-scout: una Buona Azione) per chi ha meno fortuna di me, che mi trovo un sabato pomeriggio davanti al computer, a controllare l'orologio e a decidere se portare o meno il poncho all'uscita... se mettere gli scarponcini o le scarpe da ginnastica... se fumarmi o meno la cicca prima di pranzo...

E invece qualcuno, forse nemmeno così distante da qui, ha ben altri problemi...

Oggi il mio pensiero va alle donne! A quelle che non hanno diritti, a quelle che non vengono ascoltate, a quelle che subiscono violenza... con la speranza che, un po' alla volta, riusciamo tutti a rendere questo mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato (sempre, eterno, grazie a B.P.!)

Ecco il significato di questi due video... semplice...


Vicine e lontane...



Però il pensiero non basta... serve qualcosa, qualcosa in più... la B.A.!
Io ne ho fatta una oggi... per loro...
Tocca a voi!

venerdì 7 marzo 2008

Dal regno dei quattro sedili al pensiero rubato

All'apertura delle porte, diventi il solo, l'unico... tu e la tua missione: il posto a sedere!

Il cervello manda impulsi agli occhi... condizioni di base... tutto quello che non rientra nelle tue "condizioni di base", il tuo sguardo non riesce nemmeno a coglierlo.

Davanti a te si apre un intero vagone: troppo dispersivo... tutto troppo grande! Nella tua testa sai già cosa vuoi e non c'è troppo tempo per prendertelo. Dietro di te, occhi. Davanti a te, altri occhi... ognuno vuole quello che stai cercando tu, c'hai mai pensato?

Il cervello manda impulsi precisi. Se il primo criterio non soddisfa la tua ricerca, passa velocemente al secondo e poi al terzo e al quarto e...

Primo. Un intero blocco di sedili: li vuoi tutti e quattro per te! Nessuno si dovrà alzare, nessuno ti potrà disturbare... se tu c'arrivi per primo, ti siedi, quello diventa tuo... tutto! Chi viene dopo di te, dovrà chiedere permesso a te... e sarà lui a chiedere di entrare. Tu diventi il re e quei quattro sedili sono il tuo regno!

Occupato

Secondo. Un posto all'esterno, dalla parte del corridoio. Ti basterà avvicinarti, chiedere se è libero e sederti. Così nessuno si dovrà spostare, non ci sarà alcun contatto, nessun imprevisto, nessuno spostamento. E' come entrare a casa di qualcuno e fermarsi in giardino... lì non dovresti disturbare, in fondo.

Occupato.

Terzo. Non ti resta che suonare il campanello e chiedere di entrare. Chissà chi è il re di quei quattro sedili... In ogni caso, qualcuno dovrà alzarsi, per farti passare... qualcuno dovrà smettere di leggere, qualcuno dovrà abbassare il volume del lettore mp3 o forse svegliarsi, un po' di soprassalto, da quel torpore di silenzio e fantasia, con gli occhi chiusi e le ali spiegate. Sei un terribie invasore. Chi ti ha dato il permesso?! Probabilmente hai interrotto una serie di piccoli e deliziosi pensieri di chi, con lo sguardo fisso sul finestrino, sognava un viaggio lontano... o hai bruscamente riportato al rumore del vento, chi si era creato un silenzio tutto suo, nella testa... o hai interrotto una serie di appuntamenti, programmi, analisi, pensieri... forse hai ucciso un ricordo... o staccato un post-it... potresti anche aver illuminato una stanza buia... o dato una risposta... acceso una candela...
Ma il tuo occhio aveva visto solo una stoffa blu e un buco, nel mezzo del treno. E quello è tutto ciò che vuoi. Non vuoi disturbare, non vuoi entrare in quello strano regno... vuoi solo sederti. Se potessi sparire e ritrovarti già seduto, lo faresti. Ma è così. A volte per entrare, bisogna chiedere il permesso.
Con gli occhi, eviti lo sguardo dei vicini... un po' ti senti ancora in colpa. Ma la cosa importante è che ora sei lì, seduto. Togli la giacca, apri la borsa, trovi il tuo libro: questo è ciò che ti fa perdonare. Sentire il libro tra le mani, ti fa distendere i muscoli del viso, le mani si ammorbidiscono e gli occhi si rilassano. Al solo gesto, il regno dei quattro posti ricomincia a vivere! E' come se, in un attimo, tutti ricominciassero a respirare, a camminare: il libro si riapre, la musica si rialza, la testa si riappoggia sul sedile, gli occhi si rilassano e vanno oltre il finestrino, le mani si ammorbidiscono e i muscoli si distendono.
Ora puoi respirare anche tu... ti senti parte di questo mondo... ora ne fai parte anche tu!

E' strano però! Tu ti rintani dentro di te, nel profondo: chiudi a chiave la porta, tiri la tenda alle finestre e resti lì! Ci stai bene, così! Hai ottenuto tutto quello che volevi: un posto. Ora non hai bisogno di altro.

Invece non è così. Quelli che sono accanto a te stuzzicano la tua curiosità... in fondo, sono diventati la tua piccola famiglia... tutti insieme state condividendo una piccola porzione di vita, il vostro piccolo regno. Con la testa bassa nel libro e le orecchie concentrate nella musica che sta suonando solo per te, senti il richiamo di guardarti intorno... è la sola, piccola, meravigliosa curiosità di sapere chi c'è vicino a te: chissà che musica ascolta... chissà che sta leggendo... chissà a cosa sta pensando... a chi!... chissà se è felice...

Ma non vuoi alzare gli occhi... alla fine non te ne frega!! Non cercavi il posto da solo?! Non volevi essere l'unico, immerso nel tuo immenso regno dei quattro sedili?!
Ma sarebbe bello, saperlo... Sarebbe bello, rubare un pensiero... Un pensiero soltanto...

mercoledì 5 marzo 2008

Cosa resterà degli anni '90? :)

Tutto ha inizio da una mail dal titolo mooolto invitante: "Sei cresciuto negli anni '90 se..." (Grazie Chiaretta!! ;) )

Dico la verità, me la son proprio goduta tutta!! Quanti ricordi!!
Anzi, devo dire di più... se ne sono risvegliati molti altri!!!
E così, vorrei modificare quella mail a modo mio! Spero di non fare un torto a chi, con passione e attenzione, si era impegnato a scriverla... ma non potevo resistere!... troppe cose mi sono saltate alla mente!!

Ad accompagnare il tutto, non poteva mancare... ehhhhh, ragazzi!!!


Ma i Take That, ovvio!! Con la mitica "Back for Good" ;)

Sei cresciuto negli anni '90 se...

  • ricordi tutti e cinque i nomi delle Spice Girls (costumi orrendi compresi)
  • giocavi al nintendo 64
  • eri un'appassionata di Beverly Hills 90210
  • ascoltavi la musica alla radio (massimo col mangianastri!)
  • compravi il calippo fizz alla coca-cola e il luke steccolecca
  • collezionavi ciucciotti colorati di plastica
  • attaccavi i mini orologini colorati e le manine di plastica col dito alzato sull’astuccio
  • conosci il significato di “togli la cera, metti la cera”
  • i Power Rangers erano il telefilm più bello del mondo e subito dopo venivano “Otto sotto un tetto” e “Willy il principe di Belair”
  • giocavi con l'hula hop e i pattini avevano ancora quattro ruote (NON in fila)
  • guardavi i miei mini pony, alvin superstar e le tartarughe ninja
  • barbie era ancora sposata con ken!
  • giocavi a twister (ed eri ingenuo abbastanza da non pensare a strane mosse)
  • compravi Cioè e andavi orgogliosamente in giro con tutte le cianfrusaglie che vi erano allegate
  • hai visto Titanic almeno tre volte, di cui due al cinema e di fila
  • ricordi chi sono i Five e il loro trashissimo video con la sagoma di cartone
  • non esistevano internet e gli sms... e ci si chiamava ancora a casa per mettersi d'accordo per le uscite
  • mangiavi la girella per merenda
  • gli insegnanti ti facevano leggere “I ragazzi della via Pal”, “Piccole donne” e “L'isola del tesoro”
  • hai rivisto mille volte “La sirenetta”, “La bella e la bestia” e “Aladdin”… anche se “Il Re Leone resta il tuo preferito”
  • giocavi coi Lego e Crystal Ball!
  • non ti perdevi la solita replica natalizia di 'mamma ho perso l'aereo'
  • hai ancora la tua collezione di schede telefoniche

Lo scopo di questo testo é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati negli anni '80 (anno più, anno meno).

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo mangia frutta, a un-due-tre-stella… e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Siamo quelli che si emozionavano ancora con le manine di gomma che trovavamo nelle patatine e che poi finivano sempre a macchiare qualche muro. Siamo gli ultimi a ricordare le sorprese del Mulino Bianco e gli ultimi che si mettevano d’impegno per costruire quelle degli Ovetti Kinder. Gli ultimi a ricordare le micro-machine, le macchinine che diventavano mostri con gambe e braccia e i Lego a forma di mattoncino!

Ce la spassavamo giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità. Ricordiamo perfettamente le domeniche pomeriggio in discoteca e i sabati sera in piazza in motorino, con il coprifuoco tassativo alle 11 e non alle 3 del mattino! Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Quelli che ancora mangiavano le Big Bubble e i Frizzy Pazzi. Gli ultimi ad aver amato la cedrata più della coca-cola.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta. La nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire (e lo sentiamo ancora), che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi, sì che hanno avuto tutto, ma nessuno glielo dice.


Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e Halloween non era ancora considerato una (quasi) festa nazionale. Siamo stati gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2. Siamo quelli che un brutto voto comportava ancora una punizione e non una querela al prof. Quelli che s’inventavano di tutto (dagli scioperi alla scuola allagata) per bruciare un’interrogazione e andare a Venezia a vedere i piccioni senza gambe.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!


Abbiamo riso con Spank, pianto con Candy-Candy, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo quelli che si stanno ancora chiedendo se Mila alla fine ci va o no con Shiro… quelli che si dividevano tra Bim Bum Bam e Solletico, aspettavano l’Albero Azzurro e giocavano all’A-Team. Quelli che avrebbero voluto essere un po’ Lupin e un po’ Occhi di Gatto. Quelli che si sono innamorati con Kiss me Lycia e quelli che sanno ancora chi è Gargamella. Quelli che credevano ad E.T. e volevano diventare come Indiana Jones, ma si sono commossi guardando Nuovo cinema paradiso e hanno tremato con Il silenzio degli innocenti. Quelli che, al solo nominare Full Monty e Hot Shots, si ammazzano dalle risate.

Siamo gli ultimi a ricordare a memoria le canzoni di Battisti, De Gregori e De André. Gli ultimi a sapere che Vasco cantava Fegato spappolato e Bollicine e che, prima di Pelù, c’erano i Litfiba! Quelli che passavano i pomeriggi a cantare a squarciagola Albachiara e La canzone del sole. Siamo i primi ad esserci innamorati di Robbie Williams dei Take That, ad essere caduti nella trappola del Girl Power delle Spice… i primi ad avere il poster dei Backstreet Boys, ma gli ultimi a ricordare il nome di Kurt Cobain. Quelli che in discoteca ballavano ancora Blue degli Eiffel-65 e che in tv vedevano Non è la Rai. Quelli che hanno visto nascere i Green Day, gli Offspring e Gigi D’Agostino

I primi che son riusciti a pagare in Euro senza moltiplicare per 1936.27 e allo stesso tempo gli ultimi a ricordare che, prima di Maria Montessori, sulle 1000 lire c’era disegnato Marco Polo! Gli ultimi a ricordare che i gettoni, prima che negli autoscontri, s’infilavano nelle cabine del telefono!! Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, ma ci ricordiamo ancora il mitico Commodore 64 e abbiamo toccato con mano la macchina da scrivere. Siamo stati i primi a giocare ai Lemmings, Doom e a Prince of Persia, prima di vedere persone reali dentro allo schermo che giocano a calcio. Non avevamo 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet… ma Holly e Benji e Lady Oscar erano sufficienti per farci fantasticare.

Siamo quelli che non hanno combattuto guerre mondiali, ma i primi ad essere stati sconvolti dallo scoppio di una centrale nucleare. Siamo quelli che, fino a qualche anno fa, avevano conosciuto un solo Papa. Gli ultimi ad aver seguito gli intrighi tra Diana e il Principe Carlo in Gran Bretagna, gli ultimi ad aver visto Madre Teresa negli ospedali indiani e Nelson Mandela combattere contro l’apartheid. Quelli che si ricordano di Gorbacev e degli accordi tra Arafat e Rabin. Quelli che hanno sentito aerei partire in piena notte, diretti in Iraq e in Bosnia; quelli che hanno visto le rivolte in Cecenia, in Irlanda e in Spagna con i movimenti estremisti. Gli stessi che hanno visto nascere la Comunità Europea a Maastricht e che hanno visto i mondiali di Italia ’90.

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti; le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e all’asilo giocavamo ancora a fare le capriole sulle sbarre del castello.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

 

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