La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

martedì 23 ottobre 2007

Tá grá agam duit


Quando la strada si nasconde tra le colline...
Quando il sole si addormenta troppo presto...
Quando il sorriso si accompagna alla malinconia...
Quando l'aria penetra pungente nel collo...
Quando la nebbia confonde lo sguardo all'orizzonte...
Quando il silenzio pesa sulle spalle e sulle gambe...


è proprio allora che si nota la rugiada sui fiori,
si sente il profumo della pioggia
si assapora l'aroma della notte...

è proprio allora che si è riusciti a rubare l'anima alla vita!

Un abbraccio ad Aldo... Tá grá agam duit!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Queste parole sono così vere..e così belle!! L'abbraccio è condiviso..e uno anche a te!

 

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