La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

mercoledì 28 maggio 2008

Per domani

Per domani

Dammi due monete d'argento
per le mie tasche vuote
che chiedono un angolo di terra,
e tappeti di petali e rose
stesi su strade silenziose,
aquiloni per colorare il cielo,
amori da farne arcobaleni e bandiere,
scarabocchi di bimbi su case,
e sottobraccio alle sere
cespugli d'erba come cuscini
e stelle per coperte,
vestiti di sole verde smeraldo del mare,
parleremo con soffi di maestrale
e gli occhi ci rideranno

Cristina Finotto

Ho rubato questa splendida poesia da un opuscolo ("HINDU'") che ho ritrovato dopo tanti anni... tantissimi! E mi ha riempito il cuore ;)
Come vedete, non l'ho scritta io! Quindi per dovere morale e per rispetto nei confronti della sua ispirazione e del suo lavoro, vi invito ad andare a visitare la pagina di questa
artista veneziana (o dintorni).

E questa canzone... una scoperta! Mi accompagna in questi ultimi giorni... non la conoscevo e non l'avevo mai più di tanto considerata: non amo particolarmente Baglioni, ma queste sue parole mi sono arrivate proprio al cuore! E questo video che ho trovato su YouTube mi ha emozionata davvero! ..ve lo consiglio!!!
prendetevi quei cinque minuti e guardate queste immagini e ascoltate le parole... e le sensazioni!



Dopo tanto guardarsi e giudicare e discutere e arrabbiarsi e...
ecco un pensiero per domani! dolce dolce


Un sorriso a tutti voi!

martedì 27 maggio 2008

Educarsi ad educare

Condivido anche con tutti voi, un commento che ho lasciato nel blog della lista di mio papà... il blog è un blog politico, ma questa discussione mi è sembrata importante e, se mi passate il termine, "socialmente politica"... la trovate qui . Secondo me è molto interessante: dateci un occhio!

Ecco quello che ho scritto io:

Entro in punta di piedi in questa discussione, che ha catturato la mia attenzione e stuzzicato i miei pensieri. Devo premettere che non ho seguito tutti i ragionamenti precedenti, ma devo ammettere che le parole del signor Ervas mi hanno particolarmente colpita.

Cose ne son già state dette molte e non vorrei ripetere tutte quelle riflessioni attente e profonde che sono già state scritte, anche perché, come Nicola, mi ritengo fin troppo inesperta per parlare di genitori e responsabilità educative. Al contrario, "rubo" tutto quello che ho trovato scritto qui, per metterlo nello zaino: un giorno sarà utile anche a me!

Però, come dicevo prima, qualcosa ha stuzzicato i miei pensieri e, sempre in punta di piedi, volevo condividerli con voi. Ma prima, permettetemi di fare qualche premessa…

Sono pienamente d'accordo con mio papà, quando lascia alla famiglia l'onore (sì, perché è un onere, senza dubbio, ma soprattutto un onore direi) di educare i figli! Tutto quello che gira loro attorno va ad inserirsi in una terra più o meno curata, più o meno fertile.

Ma sono altrettanto convinta che spetti a noi, come società, creare un ambiente quanto più salutare, stimolante e creativo per noi e soprattutto per i “nostri” ragazzi. E' un dovere sociale. E politico!

Io personalmente vivo l'ambiente dei bambini/ragazzini/giovanissimi soprattutto nell'ambito scout, dove il mio essere "educatrice", mi porta inevitabilmente a cercare di osservare i ragazzi e il loro mondo con particolare attenzione. Per poterli aiutare, anche se solo in minima parte, a diventare dei "buoni cittadini", bisogna riuscire a capire chi siano realmente questi ragazzi, le loro famiglie, i loro interessi, le paure, i vizi, i desideri… e questo significa “giocare il gioco” (sempre per usare un termine scout), anche con i loro strumenti.

Ognuno di noi (genitore e non),dovrebbe vivere attivamente il mondo con e nei suoi cambiamenti, con un occhio clinico, più che con uno critico: che sappia cioè intuire, vedere oltre le apparenze e i luoghi comuni; che sappia trovare (e sfruttare), il buono di tutti quei cambiamenti, oltre la tv/spazzatura, oltre i giovani/allo-sbando, oltre i rapporti/ormai-solo-telematici… tutti binomi che solitamente riempiono le piazze di discussioni, ma che poi lasciano sempre il tempo e lo spazio che trovano.

E’ vero: “la tv fa il suo mestiere”, come dice il signor Ervas. La televisione vive nel e del mercato e si sa che quando si parla di affari e di mercato, rimane a galla solo chi sa soddisfare i bisogni (i desideri, in questo caso) della maggioranza. In ogni caso, la televisione (quella di stato, almeno), come la famiglia nei confronti del figlio, dovrebbe arrogarsi il pieno diritto di educare. Lo chiamo diritto perché, come per il lavoro di un genitore, è sicuramente anche un dovere, ma deve essere prima di tutto un onore! Quella stessa corda, per riprendere l’esempio di mio papà, che a volte viene lasciata un po’ e che poi si ritira prontamente… un equilibrio stabile tra lo svago, la compagnia, l’informazione e l’insegnamento. Il cittadino va “educato ad educarsi”, proprio come un figlio.

Tutto questo per dire che a livelli diversi, certo, ma ognuno di noi ha la propria “responsabilità educativa”, che va presa personalmente: ognuno per ciò che fa, per ciò che può e che sceglie di fare.

E se qualcuno avesse voglia di dire qualcosa... lì (e qui) si può! ;)

domenica 25 maggio 2008

Alla ricerca della Perfetta Letizia

Un sorriso, una pacca sulla spalla, una strizzata d'occhi... a volte non bastano...
Dopo un gran lavoro, con impegno e volontà, ci si aspetterebbe un "grazie". Ma a volte il lavoro e l'impegno, come quel sorriso e quella pacca sulla spalla, non bastano. C'è chi ti guarda e vorrebbe di più! Vorrebbe avere in mano la bacchetta magica e vedere dall'oggi al domani le cose cambiare, i risultati arrivare... e così ci si dimentica presto di tutto quello che c'è dietro. Di tutto quell'amore, quel sacrificio...
Non è per nascondersi dietro alla gratuità con cui si fa, non è per credersi così bravi da meritare un applauso, non è per sentirsi acclamati da un bagno di folla per il tempo che ci si dedica... questa... non è perfetta letizia...

E' solo perché, a volte, mi fermo a ripensare a tutto quello che faccio, a quello che trascuro per farlo, per darci il giusto tempo, il giusto impegno... l'amore! totale!

E così adesso mi trovo qui, con un pezzo di legno incastrato tra il cuore e l'orgoglio.
Mi ritrovo arrabbiata e un po' delusa, con la solita domanda che ogni tanto si fa sentire nella testa: "...ma chi diavolo me lo fa fare?"

Ma poi sento Francesco, cantare...

free music


Frate Leone, agnello del Signore, per quanto possa un frate sull' acqua camminare, sanare gli ammalati o vincere ogni male; o far vedere i ciechi e i morti camminare...
Frate Leone, pecorella del Signore, per quanto possa un santo frate parlare ai pesci e agli animali
e possa ammansire i lupi e farli amici come cani; per quanto possa lui svelare che cosa ci dará il domani.... Tu scrivi che questa non è perfetta letizia!

Frate Leone, agnello del Signore, per quanto possa un frate parlare tanto bene da far capire i sordi e convertire i ladri, per quanto anche all 'inferno lui possa far cristiani... tu scrivi che questa non é perfetta letizia

Se in mezzo a frate inverno, tra neve, freddo e vento, stasera arriveremo a casa e busseremo giù al portone, bagnati, stanchi ed affamati, ci scambieranno per due ladri, ci scacceranno come cani,
ci prenderanno a bastonate e al freddo toccherá aspettare con sora notte e sora fame. E se sapremo pazientare, bagnati, stanchi e bastonati, pensando che così Dio vuole e il male trsformarlo in bene, tu scrivi che questa.. è perfetta letizia!

testo: Tuttoscout



E allora mi rivedo in quello specchio... guardo e riguardo... dentro, dietro... davanti... nessun miracolo, nessun potere straordinario... solo la forza (da trovare!!) per pazientare, bagnati, stanchi ed affamati, anche dopo essere stati presi a bastonate...
Andare avanti per la propria strada, con coraggio e determinazione.

Chi me lo fa fare?!
Io! Semplicemente perché ci credo! Sarà pure una strada in salita, ma qualcuno insegna che la strada in salita è sempre la via migliore!
Un bacio di chi, con amore, ti sta accanto e ti sostiene, un tiro di sigaretta, uno sguardo al cielo, la carezza del vento in giardino... e poi si riprende, la strada!
A volte fermarsi va bene: aiuta a scendere dal piedistallo e ricominciare a guardare dal basso... con la certezza di poter dare e la voglia di capire...

Tu, scrivi che... questa... è perfetta letizia!
Già...

poco alla volta
passo dopo passo


venerdì 9 maggio 2008

E mi teneva sulla testa una mano

Non potevo non dedicare qualche parola alla giornata di oggi... si sa, la storia mi piace! e mi piace soprattutto ricordarla.
Ma oggi troppe voci parleranno di Aldo Moro. Della prigionia, delle B.R., delle lettere, della D.C., del sequestro...
E così ho pensato di far qualcosa di diverso.

Proprio ieri il mio mp3 ha scelto per me una canzone, non a caso penso!
Si tratta di "Mario", di Lorenzo...

"...e a spiegare a mio figlio bambino come ogni destino si unisce, si confonde e si intreccia in comune con le altre persone..."



Perché non c'è (e non c'era) solo Moro!


 

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