La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

lunedì 31 dicembre 2007

Il tramonto di un nuovo giorno

Eccoci arrivati...
Il sole sta scendendo... si sta per nascondere, dove gli occhi non possono più scorgerlo, ma dove le anime riescono ancora a percepire il suo calore!

Un altro giorno sta per finire e domani... domani un nuovo giorno comincerà.

Le ultime ore per pensarci su... quanti ricordi, quanto amore, quante occasioni, quente novità! Qualche rimpianto e qualche dolore.

Ma l'orizzonte è rosso davanti a noi e, si sa, qualcosa di buono porterà... basterà crederci!

Auguro a tutti, prima tra tutti a me stessa, di saper cogliere ogni minuto... di avere il coraggio di saltare su ogni treno... di avere l'umiltà di ascoltare ogni voce... e di non aver paura di osare!

D'altronde... vola solo chi osa farlo!

Buon volo! per questa notte, che non tornerà!

Bless you!

foto: Jesolo, 26/12/2007

giovedì 27 dicembre 2007

...e lo ascolterò gridare...

A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’é una ragione. Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran. Cos’é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un’anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall’inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d’accordo, allora buonanotte, ‘notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto, fran. Non si capisce. E’ una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: “A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave”. Ci rimasi secco. Fran. A un quadro mica puoi chiedere niente. Ma a Novecento sì. […] Volevo capire perché, una ragione doveva pur esserci, uno non sta trentadue anni su una nave e poi un giorno d’improvviso se ne scende, come se niente fosse, senza nemmeno dire il perché al suo migliore amico, senza dirgli niente.

“Devo vedere una cosa, laggiù,” mi disse.

“Quale cosa?” Non voleva dirla, e si può anche capirlo perché quando alla fine la disse, quel che disse fu:

“Il mare”.

“Il mare?”

“Il mare”

Pensa te. A tutto potevi pensare, ma non a quello. Non volevo crederci, sapeva di presa per il culo bell’e buona. Non volevo crederci. Era la cazzata del secolo.

“Sono trentadue anni che lo vedi, il mare, Novecento”

“Da qui. Io lo voglio vedere da là. Non è la stessa cosa.”

[…] Posso rimanere anche anni, qua sopra, ma il mare non mi dirà mai nulla. Io adesso scendo, vivo sulla terra e della terra per anni, divento uno normale, poi un giorno parto, arrivo su una costa qualsiasi, alzo gli occhi e guardo il mare: è lì, io l’ascolterò gridare.

da "Novecento" di A.Baricco

Sono vent'anni che vedo il mare... l'ho visto da diverse prospettive... ne ho visto diversi colori, sfumature, riflessi... ma ieri il mare aveva un sapore diverso! Ogni volta, ogni occasione lo rende qualcosa di speciale... è come se lo vedessi anche con gli occhi della persona che è lì accanto a te, che sente lo stesso profumo, coglie lo stesso rumore delle onde... "vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire." (da "Imparare dal vento" - Tiromancino)

E così, da questa nuova prospettiva, il mare ci ha suggerito che forse, guardando da un'altra angolazione, molte son le cose che hanno un gusto diverso!

Nessun dettaglio, nessuna espressione... ombre... mano nella mano... orma dopo orma

GRAZIE!
Semplicemente
e meravigliosamente...
grazie! ;)



lunedì 24 dicembre 2007

E' Natale...

E’ Natale ogni volta che
sorridi a un fratello e gli tendi la mano.

E’ Natale ogni volta che
rimani in silenzio per ascoltare l’altro.

E’ Natale ogni volta che
non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della società.

E’ Natale ogni volta
che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale.

E’ Natale ogni volta che
riconosci con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.

E’ Natale ogni volta che
permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri.

Madre Tersa di Calcutta


E’ per questo che vorrei ringraziare, uno ad uno, le persone che mi hanno reso quest’anno migliore… regalandomi emozioni, standomi vicino, condividendo sorrisi e lacrime…
E lo faccio usando la cosa che più sento mia, la musica! Ad ognuno è dedicata una canzone che ora, in questo preciso momento, mi piacerebbe far ascoltare.

Il mio piccolo GRANDE grazie va a:

- Mamma e Papà… per avermi donato la serenità e per insegnarmi, ogni giorno, l’autenticità. Per saper capire, per condividere, per dare un’altra possibilità, per farmi sentire al sicuro, per insegnarmi la responsabilità. Per… tutto! (“Per te” di Lorenzo)

- Matteo… per avermi riempito il cuore! Per quella magia che chiamiamo amore (“Arrivi tu” di Grignani)

- la mia Chiaretta… per tutto! Per le nostre avventure passate, per la strada che ci unisce e… per essere il mio angelo custode!... Come sempre! (“Le cose che vivi” di L.Pausini)

- la mia sorellina, la Fede… per essere faro luminoso, davanti a me (“Grazie perché” di G.Morandi)

- Enrico… perché, alla fine, non servono parole… (“Un amico è così” di L.Pausini)

- i bimbi dell’asilo… per avermi insegnato a meravigliarmi davanti alla semplicità della vita. Per farmi commuovere ed emozionare, per tutti gli abbracci, i baci e i loro piccoli grandi doni! (“I bambini fanno oh” di Povia)

- Alberto… per avermi insegnato il coraggio e per ricordarmi che non sono i chilometri ad allontanare (“Scrivimi” di N.Buoncuore)

- Bizzz… per essere il mio elisir di L/C ;) e soprattutto per avermi fatto scoprire che non è mai troppo tardi per incontrare un nuovo fratellino e avere così tanto da condividere! (“Buon anno” di Lorenzo)

- Cri… per avermi insegnato il sorriso, per la sua semplicità e autenticità, per il suo arrivare al cuore delle cose e per avere sempre un pensiero… (“Ogni volta” di Vasco)

- Marta… per avermi regalato la magia del ritrovarsi (“Gente” di L.Pausini)

- Alice ed Elisa… per la pazienza e la disponibilità; perché nonostante il mio andare e venire, mi fanno sempre sentire a casa! (“Siamo noi” di L.Pausini)

- i miei lupi… per la loro semplicità (“Grazie a te” di R.Zero)

- Elena… per avermi insegnato la costanza, per la pazienza… per esserci, sempre, e nonostante tutto! (“Angoli di cielo” di Tiromancino)

- la mia prof., Laura… per avermi regalato la magia della condivisione (“I giorni migliori” di Tiromancino)

- Bruno… per lasciarmi sempre la porta di casa spalancata (“Ramblers Blues” dei MCR)

- Giacomino… per aver condiviso con me gioie e dolori, per rimanere, in fondo, il mio grande compagno di viaggio! (“Strada facendo” di C.Baglioni)

- Vale… per avermi insegnato che se ci credi, ci riesci (“Attimi” di G.Barbarotta)

- Stefano… per avermi insegnato quanto è bello fare qualcosa per gli altri (“Come il sole all’improvviso” di Zucchero)

- Maryann, la mia streghetta… per avermi insegnato che una semplice chiacchierata può regalarti più emozioni di un’intera vita! E per l’ospitalità e la generosità (“Quello che rimane” di G.Barbarotta)

- Angelo… per avermi insegnato che il tempo e le distanze non cancellano le tracce sulla strada percorsa insieme. (“Tornano in mente” di A.Britti)

- Tina… per avermi insegnato che bisogna saper guardare oltre, capire ed ascoltare (“Eccoci” di A.Britti)

- Michi… per avermi insegnato che la vera magia è essere quel che si è (“Siamo ancora qui” di G.Barbarotta)

- Chiara… per avermi insegnato quanto è importante non farsi fregare dall’orgoglio e dal passato (“Imparare dal vento” di Tiromancino)

- Enrico… per la pazienza che ha sempre dimostrato, perché, nonostante i miei impegni e i miei tanti “No”, è sempre lì. (“Ninnananna” dei MCR)

- Pablo… perché nonostante le distanze e le mie promesse mai mantenute, mi è sempre nel cuore! (“Torno subito” di M.Pezzali)

- Emi… per avermi insegnato che, in silenzio, si dice di più (“La strada” dei MCR)

- Andrea… per avermi insegnato a crederci fino in fondo (“Gente di mare” di U.Tozzi)

- Veronica… perché insieme è più facile e più bello! (“Tutto può succedere” di Lorenzo)

- Aldo… per avermi insegnato la preziosità della vita. E perché, lo so, che da una stellina lui ci guarda e ci protegge. (“Arcobaleno” di A.Celentano)

E poi voglio augurare, di cuore, un Buon Natale a tutti gli irlandesi o agli irlandiani come me, che si sentono un po’ Irish, nel cuore!

A tutti quelli che qui non ho citato, a quelli a cui voglio bene e non sempre sono riuscita a dimostrarlo. A tutti quelli che mi hanno regalato un sorriso o hanno saputo arrivare fino al cuore. A quelli che non ho salutato, passando per strada (e sono molti!;) ma, ragazzi, sono cieca, che ci posso fare?!). A chi mi ha dato qualche dispiacere, perché alla fine ho imparato a tirar fuori i denti. A quelli che hanno aspettato, pazienti, i miei impegni, il mio poco tempo, il mio non esserci. Agli amici che ho trascurato, perché, nonostante tutto, sono sempre lì per me! A chi ha creduto in me, anche quando non l’ho meritato. A chi, attraverso musica, parole e pensieri, mi ha aiutato.

A tutti quelli che hanno intenzione di viversi ogni giorno, ogni ora, ogni minuto del tempo che ci viene regalato!

A chi crede nel “E’ Natale ogni volta che…”!

Buon Natale!

lunedì 17 dicembre 2007

Ah... i bimbi (capitolo secondo)

Tutto è partito da un test inviatomi via mail sull'età mentale… mi è piaciuto e mi sono incuriosita al sito… tra tutti i vari questionari, uno in particolare ha catturato subito la mia attenzione: la domanda era chiara: QUANTO SEI RIMASTO BAMBINO?

Il destino ha voluto che i bambini, in quest’ultimo periodo, entrassero a far parte della mia vita da protagonisti, a volte in modo inaspettato e altre volte in modo inaspettatamente meraviglioso! è un gioco di parole ma.. rende! ;) Prima il mio servizio in L/C, poi il mio lavoro all’asilo… poco alla volta, ho ricominciato a credere nella magia del tornare bambini, anzi, dell'essere un po' bimbi, dentro al cuore... diciamo che ho tolto gli occhiali!

Mi spiego meglio.

Succede sempre che, ad un certo punto, arriva il desiderio di “diventare grandi”, il bisogno di dare un senso, di trovare risposte e di scavare oltre la superficialità, l’immediatezza, quando provi sulla tua pelle la schiettezza della vita e capisci che i giri di parole non bastano più. Ecco che, d’un tratto inizi ad usare un altro linguaggio: progetti, scelte, decisioni, responsabilità, dovere…

Quello che vedevi prima, ora non basta più. Serve qualcosa che prima non avevi: gli occhiali! Per guardare lontano, per vedere più in là. Diventare adulti significa mettere gli occhiali.
E allora inizi a camminare, con lo sguardo fisso davanti a te, all’orizzonte; più lontano sai guardare, più riesci a rispondere a quelle domande che iniziano a farsi insistenti: cosa ti piacerebbe fare da grande? Ora che sei diventato grande, cosa farai? Come ti vedi tra 20 anni? Chi diventerai?
E quegli occhiali non bastano mai. Forse non sono abbastanza forti, queste lenti… vedi più distante, sì, ma ogni volta ti sembra non sia abbastanza: trovi una risposta e arriva subito una nuova domanda… cavolo, questa ancora non la vedo… è tutto così sfuocato!
Così impegnati a guardare lontano che non vediamo più la strada che corre, sotto ai nostri piedi.

Si diventa più alti. Ma qualcosa si perde…
Dall’alto si vede la cima della montagna, ma non si sente più il profumo dei fiori. Si vede il cielo all’orizzonte ma si perde il colore dell’erba. Ci si siede sempre su sedie, sedili e poltrone, dimenticando la sensazione dei sassi sotto al sedere. Si toccano maniglie, tavoli, pulsanti e tasti, borse, zaini, piatti… ma non si sente più la terra tra le dita. Tutto da un’altra prospettiva, insomma.

Quello che è successo a me è strano: da un giorno all’altro sono stata costretta a togliere quegli occhiali; perché quando parli con loro, con i bimbi, se tieni addosso gli occhiali, loro ti guardano straniti… non ti capiscono…
E tu, così abituato a rispondere a quelle domande così complicate, ti senti senza fiato davanti a: “Maestra, perché non c’è il cielo?”… ma come manca il cielo?! E’ lì! E’ possibile che non lo vedi?! E’ lì… ma poi guardi la figura e… cacchio, manca veramente! Ho colorato tutto fuorché il cielo!, pensi, attonita, di fronte al disegno che hai portato loro. Certo, io il cielo l’avevo pensato, anzi, l’avevo dato per scontato che lì ci fosse! Ma per loro… per loro un disegno senza il cielo e senza il sole, è un disegno a metà. E c’hanno ragione! Pensa te un mondo senza il cielo azzurro! O senza il sole! E così ti senti sfilare gli occhiali, provi ad abbassare lo sguardo e… che meraviglia! Risenti le canzoncine, senti il calore tenendo in braccio un bambino, senti il dolore di una lacrima.

Tutto è più veloce quaggiù. C’avete mai pensato quanto tempo ci vuole per un bambino a chiedere scusa? Due secondi. Quando hanno capito che una carezza data troppo forte può diventare uno schiaffo, allora abbassano lo sguardo ed esce quella parola magica: “Scusa!”… assomiglia più a un “Cusa”, ma il significato è lo stesso! ;)

E avete mai pensato a come far passare una brutta botta? Quando, camminando, la testa batte forte contro il tavolino… dopo un istante scende la lacrima ed inizia la disperazione… “dai, vieni qui, un po’ d’acqua e passa tutto!”… ma, niente, il pianto non si placa! un po’ di disinfettante?... del Lasonil?... “ma che devo fare?!?! Che esagerati ‘sti bimbi!! Tutto ‘sto casino per una botta!” … ah, bisogna togliere gli occhiali!! Noi eravamo già al pronto soccorso, al telefono con i genitori, al pensiero di non fare in tempo a finire il programma… abbiamo pensato troppo! E non abbiamo fatto quello che, ognuno di noi, vorrebbe che succedesse quando si cade e ci si fa male… solo allora, solo quando riusciamo a pensare meno e a sentire di più, allora ci può venire in mente che quello che, attraverso le lacrime, il bimbo ci stava chiedendo è… un bacio!

Semplicemente e meravigliosamente un bacio!

Il bacino ha poteri magici: ti avvicini e dai un bacino, piccolo piccolo, accompagnato magari da una carezza e… wow… non piange più! Anzi, è addirittura già tornato a giocare, col sorriso sulle labbra! E tu rimani senza parole, senza fiato… ti senti… svuotato in un instante… come un ago piccolo e sottile si avvicina ad un palloncino e… lo buca! Quello resiste a tutto: schiaffi, botte, pedate ma… all’ago piccolo e sottile, no… scoppia!

E da queste esperienze, poco alla volta, inizi a togliere gli occhiali, a sederti per terra e a scoprire che quello che si vede da lì è magico… vedi sotto la cattedra, vedi la polvere sul pavimento, vedi le radici sporgenti dell’albero, vedi la ruota della macchina… vedi che i fiori sono più grandi e scopri anche lo stelo, che da lassù, non lo nota mai nessuno. Vedi i lombrichi e le formiche; vedi al di là della strada, sotto alle macchine; capisci quante persone ci sono attorno a te, solo dal numero di scarpe.

Non basta abbassare lo sguardo. Bisogna provare a sedersi, per terra!

E allora, è con grande orgoglio che dico che il mio risultato è stato 76. 76& di bambina in me!
Ecco il profilo:

Bambino in positivo. Le tue risposte al test mostrano che una parte di te è rimasta inalterata rispetto alla tua infanzia: questo ti permette di cogliere alcune sfumature della vita che a molti sono precluse, di percepire eventi e occasioni in modo spontaneo e privo di condizionamenti "adulti". Ti trovi molto a tuo agio con i bambini e loro ti apprezzano molto, perché sei in grado di tornare bambino insieme a loro, senza perdere comunque di vista le tue responsabilità di adulto. Cerca di fare in modo che questo tuo aspetto non vada perduto: è un dono.

Ovviamente mi ha fatto molto piacere! :) Anche perché son convinta che, qualche tempo fa, non sarebbe uscito lo stesso risultato!
Auguro a tutti di riuscire a sfilare quegli occhiali, a sedersi per terra, a vedere quanto son grandi i fiori e quanto è immenso il cielo da laggiù!

Questo è il mio impegno per Natale.
E il vostro?


foto: Ann Geddes

domenica 16 dicembre 2007

Ah... i bimbi!

"Cosa importa se finita e cosa importa se ho la gola bruciata, o no. Ciò che conta e che sia stata come una splendida giornata!"

Beh, non è ancora finita, a dire il vero... ma le cose più belle sono già arrivate: una splendida festa di gruppo (come da tanto, tanto tempo non era così bella!!), ma la cosa più importante rimane... la recita dei bimbi a scuola!!!
Caaari, che belli! Un'emozione che faccio fatica a descrivere... un misto tra orgoglio, tenerezza, affetto... è come se, sopra quel palco, ci fosse il mio bimbo! Vederli in lacrime, prima di salire sul palco, perché pieni di paura di sbagliare, e poi vederli salire su e salutare la mamma, il papà... vederli orgogliosi, lì, davanti a tutti a cantare; vederli sbagliare, vederli sorridere stringendo forte, nei pugni, la veste azzurra perché non ricordavano più la loro battuta... tutti rossi e vergognosi, ma con quel sorriso che ti rapisce il cuore!
Sono splendidi! Che ci vuoi fare? Bimbi... semplicemente bambini! Semplicemente e meravigliosamente bambini!!
Grazie!!!

foto: Ann Geddes


sabato 15 dicembre 2007

Where the tree tops glisten...

Non vi dico la sorpresa di aprire il balcone e trovarsi davanti... la neve!
Una piccola traccia, giusto una spolveratina... che emozione! E' difficile da spiegare, perché è quell'emozione che ti illumina gli occhi... con la neve, arriva qualcosa... a me ha regalato un sorriso, di quelli che partono dal cuore, ma toccano lo stomaco e arrivano fino alla punta dei piedi... ce l'avete presente?

Ecco, starei appoggiata al balcone, lì, per ore!
... a sognare!

I'm dreaming of a white Christmas
just like the ones I used to know
where the tree tops glisten and children listen
to hear sleigh bells in the snow

May your days be merry and bright
and may all your Christmases be white

Mo mhíle grá, a tutti voi!

venerdì 14 dicembre 2007

I DO believe in miracles!

Ah.. questo video è qualcosa di eeeeeccezionale!!!!
Mi viene da chiedere... Do you believe in miracles? ;)


Un bacio a tutti

giovedì 13 dicembre 2007

Evviva l'Italia! ahhhhhhhh

Giornata specialissima oggi!!

Intanto è il compleanno della mia sorellina! Quindi, TANTI AUGURI, FEDE!!!

E poi… e poi c’è il sole!!! Finalmente, dopo giorni di nebbia, è tornata la luce! E con la luce, torna sempre anche il buonumore! Nonostante, dopo una mezza influenza intestinale, ora mi abbia anche attaccato un bastardissimo raffreddore (che petoeta… e go tutte come i pestarei!!), STO BENE!! Il sole mi dà energia e mi fa dimenticare tutto!

E così, eccomi qui, a divertirmi e a far divertire un po’ anche voi! Il tema di oggi è: “STEREOTYPE”!! Qualcuno se la riderà perché qualche tempo fa (qualche ANNO fa, in realtà!) ne abbiamo parlato con la mittttica Bridget… ma… questa volta non c’è storia!

Beccatevi questo video di Bozzetto (un mito!! Un po’ alla volta ve ne mostrerò altri, perché son davvero straordinari!) sulle differenze tra Italia ed Europa! E devo ammetterlo, è tutto vero!!!! Che ridere!!!

Ma già vi dico che sto cercando la chicca delle chicche... un giorno ne parlerò, di questi francesi!!! :D
Intanto vi lascio con quello! Buone risate a tutti! (anche se... non sempre verrebbe tanto da ridere a vedere come siamo messi!!)

Bless you!



giovedì 6 dicembre 2007

"Nella valle di Elah"

Parliamo di cinema…

Dopo tanto tempo, finalmente torno al cinema! L'ultimo? Ratatouille. Per carità, pure quello è bello però rimane pur sempre un cartone! (Anche se, lo ammetto, qualche tratto l'ho perso perché mi sono addormentata!!;p ... quindi... ho già detto tutto!!)
Anyway... c’era la voglia di qualcosa di più e ci siamo affidati a questo titolo misterioso… “Nella valle di Elah”… Elah… mah… Che poi, misterioso probabilmente solo per noi, perché in realtà abbiamo scoperto essere vicenda molto nota della Bibbia!! ;p Comunque… il titolo ci prendeva, la trama pure e… ci siamo buttati!

Il film ci ha catturati da subito! L’intreccio è intrigante e allo stesso tempo sconvolgente: ti fa arrabbiare, ti fa piangere (io, ovviamente!! ;) ), ti fa schifare di fronte a cose che non crederesti mai, ancora, possibili. Ma vorrei uscire dalle recensioni più o meno classiche e tirar fuori un po’ quello che ha lasciato a me…

Ci sono molte storie adesso, di guerra, dell’Iraq, di soldati… diciamo che è un’onda da cavalcare, un sentimento comune, un disgusto condiviso. Ma qui si fa un passo in più. Certo, la guerra c’è, eccome! Ma si va oltre tutti quei discorsi sentiti e risentiti, oltre le frasi fatte e le scene già viste… non si tira in mezzo il presidente, non si demonizza la guerra di per sé, non si fanno discorsi pacifisti ed utopici, ma si scava fino ad arrivare nelle più intime emozioni… i personaggi diventiamo noi: per la prima volta uno si sente quel sergente in pensione, che per tutta la vita ha creduto ad un ideale (giusto o sbagliato, ora, qui, non ci interessa!) ed ora si sente senza più certezze, senza più identità… denudato… Ci sentiamo per un attimo quel soldato, giovane e pauroso, che si fa scudo della forza, ma che si sente crollare dentro e che chiede aiuto. Attraverso le loro vite, viviamo anche noi… ci sentiamo colpevoli, stupidi, stanchi di queste brutalità… soli… perché nonostante siamo seduti su quella sedia, davanti ad uno schermo, ora ci sentiamo improvvisamente… indifesi! Inizi a farti delle domande, ti piacerebbe essere lontano da tutto questo, ma non è così: lì non si parla di una guerra lontana, non si parla di storie diverse… sentiamo che si parla anche di noi!


Per chi l’ha visto, voglio condividere qualche scena:

Charlize Theron che tiene tra le mani il corpo di quella ragazza… chi non si è sentito un po’ morire? quante volte l’orgoglio vince sul cuore? … “se avessi ascoltato ciò che pensavo veramente io… senza lasciarmi influenzare…” e poi sentirsi piccoli-piccoli… inutili… per non aver capito, anzi, per non aver ascoltato!

Il racconto di Tommy Lee Jones al bimbo… Davide e Golia… per me è stato un risveglio improvviso… Il destino a volte riserva sempre strane sorprese. Noi ne avevamo parlato da poco di quei 5 sassi ed ora, ritrovarli lì, riviverne il significato, è stato emozionante! Come quando riascolti una vecchia fiaba, una di quelle che ti teneva compagnia quand’eri piccolo piccolo e che ora, dopo così tanto tempo, ti risveglia ancora quelle stesse sensazioni… ti vedi dentro al lettino, senti sopra di te il profumo della coperta di lana e vedi, sotto la luce soffusa dell’abat-jour, la mamma seduta accanto… lei parla, racconta… fiabe, storie, domande… Quanto è vera quella storia?! Quante volte, piccoli Davide, non riusciamo a prendere in mano quei sassi ed abbattere Golia? Quante porte lasciate appena appena aperte, per paura di chiuderci dentro, per paura di rimanere soli, al buio, per non aver abbastanza coraggio per scegliere e cambiare.

La telefonata a casa… quando non ci capisci più niente, quando ti senti troppo piccolo in un mondo troppo grande da affrontare e così decidi di chiamare le persone che più ti vogliono bene, come quasi a discolparti… e invece di affrontare a testa alta, ti chiudi in quel finto coraggio per dimostrare agli altri (ma forse, più a te!) che in realtà non hai bisogno di nessuno… ce la puoi fare!

E poi, il finale… quella bandiera… quel gesto vale più di mille sceneggiature e di mille telegiornali… diamoci una mano e ascoltiamoci di più! Credo sia il più grande inno al pacifismo! Più di altre bandiere appese ai muri, più di tanti discorsi… “Aiuto”…

lunedì 3 dicembre 2007

News

Mentre per la radio imperversano Fabio e Fiamma (pesAAAAAAAANTI!!), io ne approfitto per bloccare per un istante lo studio e aggiornare un po' i miei lavori...

Ecco le news:
- la chicca del giorno - IRISH PROVERB: cliccando su quell'orrenda figura verrà fuori un bel proverbio (Irish ovviamente!!)
- Notebook: quel nuovo "blog" con tutti i piccoli e grandi pensieri che mi hanno accompagnato e che continuano a tenermi compagnia
- Questione di sguardi: le mie foto pubbliche su Google Picasa
- Slideshow: una serie di foto, scelte tra alcune del mio web album di Picasa
- Crystal Ball: la palla magica che legge il futuro... una vera chicca!!!

E tutte queste news... perché?!?!

Semplicemente perché questo blog diventa sempre più mio... e queste sono le cose che più in questo periodo mi piacciono!

Bless you!

 

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