Adoro le cose piccole e quelle più piccole, che sfuggono sempre. E poi le coincidenze, lo zaino in spalla, sedermi per terra, attraversare la strada, mangiare i granelli delle caraemelle alla mora, guardare lui mentre dorme, immaginare una vita dietro ad uno sguardo, un flauto che suona, la carbonara, non ricordare cosa devo fare, gli orecchini spaiati, le scarpe consumate.
Un giorno finirò di studiare il gaelico, aprirò un B&B in Irlanda sospeso tra la terra e il mare. Farò il giro del mondo, come mi va.
Nel frattempo racconto a modo mio gli attimi: quelli che ti sfiorano, ti guardano e ti restano intrappolati tra mani e piedi. E le storie che mi son passate accanto e mi hanno solleticato gli occhi.
Senza troppi accorgimenti.. qua e là.. così… come viene!
Go n-éirì an bothar leat!
Io sono un clown e faccio collezione di attimi. (H. Boll)
Mi sa che son troppo grande per riuscire a vedere il mondo, da grande. Solo quello. Veramente, solo quello mi fa incazzare
Dai pensieri degli altri
Come acrobati che camminano sul filo a metà percorso, quando ogni respiro fa sussultare e ondeggiare, quando dietro è discesa e davanti è salita, all'ora è il momento che scordiamo che quella sfida era un gioco. Il filo teso della nostra vita. (Luca)
"la casa degli spiriti" (allende)
Clara trascorse l’infanzia ed entrò nella giovinezza fra le pareti della sua casa, in un mondo di storie stupefacenti, di silenzi tranquilli, in cui il tempo non era scandito da orologi e da calendari e dove gli oggetti avevano una vita propria, le apparizioni si sedevano a tavola e parlavano con gli uomini, il passato e il futuro facevano parte della stessa cosa e la realtà del presente era un caleidoscopio di specchi disordinati in cui tutto poteva succedere.
Un po' di contraddizione: tu potresti sembrare sia un tipo a cuor leggero che serio. Questo perché sei bravo a fluire come la corrente, ma sei anche molto profondo. Molto intuitivo, entri facilmente in sintonia con le emozioni e gli stati d'animo delle persone: riesci a bussare nelle relazioni emozionali profonde e a metterti in contatto con gli altri. Preferisci una vita tranquilla ed armoniosa, ma sai farti strada tra le onde. Hai un'abilità nell'aiutare le persone a cavarsela e a rendere la vita un po' più serena.
IL FIORE: IRIS
Sei una persona unica che cerca la novità nella vita. Un cercatore d'ispirazione: devi spesso cambiare scenario per ricaricarti. Non vai molto d'accordo con strutture e regole: hai bisogno di farti tu la strada. Le tue relazioni ideali sono libere e fluenti. Nessuno riesce a vincolarti. Sei incredibilmente speranzoso e coraggioso. Anche nel momento in cui vieni sfidato dalla vita, credi che tutto si risolverà. I tuoi sentimenti corrono profondi e sei una persona molto riconoscente.
TONALITA' DI VERDE: VERDE ALZAVOLA
Sei un tipo originale, difficile trovare qualcuno che ti somigli: espressivo e creativo, hai un talento per rendere possibile l'impossibile. Nonostante tu sia un po' insolito, non spaventi le persone con i tuoi guizzi. La tua cordialità contrasta bene le strane abitudini che probabilmente hai.
CITTA': DUBLINO
Amichevole e semplice, ami assaporarti l'Europa senza snobismo né presunzione: sei la persona perfetta che impazzisce in mezzo alla folle del pub... o che si gode una biciclettata attraverso la parte vecchia della città
COSA DICONO I TUOI CALZINI DI TE?
Sempre spiritoso, spontaneamente disinvolto, coraggioso e un po' strano
FIGURA MITOLOGICA: CHIMERA
Devota agli amici e alla famiglia, espressiva e tendi a sommergere gli altri dalla tua forte emotività
FRUTTA SECCA: ANACARDIO
MORRA: CARTA
Mente costantemente attiva, ti adatti alle situazioni e riesci sempre a venirne fuori.
IL TUO BLOG
Sei un po'... insolito. E così è anche il tuo blog. Sei impulsivo e spesso posti la prima cosa che ti passa per la testa. Sei senza freni: il tuo blog tende a colpire, anche se non sarebbe il tuo intento. Tendi a cambiare il tuo blog spesso, sperimentando nuovi modelli e nuovi contenuti.
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La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.
Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.
Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere
(da “Amor America” di M.Torres)
Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)
Una giostra di pensieri in un labirinto di emozioni.
Una foto in bianco e nero che illumina i ricordi.
Un mare di domande in un acquario di risposte... sotto la conchiglia, aggrovigliato all'alga, immerso nella sabbia... Conoscere la risposta di una domanda mai fatta senza conoscere la domanda ad una risposta cristallina
Perdersi, per ritrovarsi persi Guardarsi, per vedersi ciechi Lo specchio che ti guarda un po' perplesso... ti vedi e non ti guardi, guardandoti senza vederti...
Perdersi per ritrovarsi persi.
Il sorriso che combatte il pianto e chi vince è sempre il punto di domanda. ?
Festa nazionale in Irlanda... e quindi... :) festa anche per chi, irlandese, lo è nel cuore!! ;)
Quindi, per chi fosse interessato, ecco qualche dritta: - Il video sulla storia di San Patrick... in chiave simpatica, ovvio!!... simpatico ma... in inglese!! :D - Qualche notizia (in italiano) su San Patrick e la sua festa - La pubblicità della grande festa: immagini della parata e foto di paesaggi
In questa giornata speciale (per me, almeno!!), voglio dedicare a tutti una tipica benedizione irlandese: che il favore di San Patrick possa accompagnare allo stesso modo tutti! Irlandesi e non... Irlandani e non! ;)
Un caso che ancora è mistero... scelte politiche, fusioni, unioni ed esclusioni... forse non tutti erano d'accordo... o forse non tutti avevano capito...
In ogni caso... ancora sangue!
Mi viene solo da riportare qui le parole di... un mito! ..spiccare il volo per cambiare veramente la vita.. o due miserie in un corpo solo? C'è da riflettere, qui! C'è da ascoltare...
8 marzo... festa della donna... mah Non sono per mimose, cuoricini, cioccolatini, auguri... Però mi piace pensare che un giorno, una volta ogni 365 giorni, ci sia un pensiero, una B.A. (per i non-scout: una Buona Azione) per chi ha meno fortuna di me, che mi trovo un sabato pomeriggio davanti al computer, a controllare l'orologio e a decidere se portare o meno il poncho all'uscita... se mettere gli scarponcini o le scarpe da ginnastica... se fumarmi o meno la cicca prima di pranzo...
E invece qualcuno, forse nemmeno così distante da qui, ha ben altri problemi...
Oggi il mio pensiero va alle donne! A quelle che non hanno diritti, a quelle che non vengono ascoltate, a quelle che subiscono violenza... con la speranza che, un po' alla volta, riusciamo tutti a rendere questo mondo un po' migliore di come l'abbiamo trovato (sempre, eterno, grazie a B.P.!)
Ecco il significato di questi due video... semplice...
Vicine e lontane...
Però il pensiero non basta... serve qualcosa, qualcosa in più... la B.A.! Io ne ho fatta una oggi... per loro... Tocca a voi!
All'apertura delle porte, diventi il solo, l'unico... tu e la tua missione: il posto a sedere!
Il cervello manda impulsi agli occhi... condizioni di base... tutto quello che non rientra nelle tue "condizioni di base", il tuo sguardo non riesce nemmeno a coglierlo.
Davanti a te si apre un intero vagone: troppo dispersivo... tutto troppo grande! Nella tua testa sai già cosa vuoi e non c'è troppo tempo per prendertelo. Dietro di te, occhi. Davanti a te, altri occhi... ognuno vuole quello che stai cercando tu, c'hai mai pensato?
Il cervello manda impulsi precisi. Se il primo criterio non soddisfa la tua ricerca, passa velocemente al secondo e poi al terzo e al quarto e...
Primo. Un intero blocco di sedili: li vuoi tutti e quattro per te! Nessuno si dovrà alzare, nessuno ti potrà disturbare... se tu c'arrivi per primo, ti siedi, quello diventa tuo... tutto! Chi viene dopo di te, dovrà chiedere permesso a te... e sarà lui a chiedere di entrare. Tu diventi il re e quei quattro sedili sono il tuo regno!
Occupato
Secondo. Un posto all'esterno, dalla parte del corridoio. Ti basterà avvicinarti, chiedere se è libero e sederti. Così nessuno si dovrà spostare, non ci sarà alcun contatto, nessun imprevisto, nessuno spostamento. E' come entrare a casa di qualcuno e fermarsi in giardino... lì non dovresti disturbare, in fondo.
Occupato.
Terzo. Non ti resta che suonare il campanello e chiedere di entrare. Chissà chi è il re di quei quattro sedili... In ogni caso, qualcuno dovrà alzarsi, per farti passare... qualcuno dovrà smettere di leggere, qualcuno dovrà abbassare il volume del lettore mp3 o forse svegliarsi, un po' di soprassalto, da quel torpore di silenzio e fantasia, con gli occhi chiusi e le ali spiegate. Sei un terribie invasore. Chi ti ha dato il permesso?! Probabilmente hai interrotto una serie di piccoli e deliziosi pensieri di chi, con lo sguardo fisso sul finestrino, sognava un viaggio lontano... o hai bruscamente riportato al rumore del vento, chi si era creato un silenzio tutto suo, nella testa... o hai interrotto una serie di appuntamenti, programmi, analisi, pensieri... forse hai ucciso un ricordo... o staccato un post-it... potresti anche aver illuminato una stanza buia... o dato una risposta... acceso una candela... Ma il tuo occhio aveva visto solo una stoffa blu e un buco, nel mezzo del treno. E quello è tutto ciò che vuoi. Non vuoi disturbare, non vuoi entrare in quello strano regno... vuoi solo sederti. Se potessi sparire e ritrovarti già seduto, lo faresti. Ma è così. A volte per entrare, bisogna chiedere il permesso. Con gli occhi, eviti lo sguardo dei vicini... un po' ti senti ancora in colpa. Ma la cosa importante è che ora sei lì, seduto. Togli la giacca, apri la borsa, trovi il tuo libro: questo è ciò che ti fa perdonare. Sentire il libro tra le mani, ti fa distendere i muscoli del viso, le mani si ammorbidiscono e gli occhi si rilassano. Al solo gesto, il regno dei quattro posti ricomincia a vivere! E' come se, in un attimo, tutti ricominciassero a respirare, a camminare: il libro si riapre, la musica si rialza, la testa si riappoggia sul sedile, gli occhi si rilassano e vanno oltre il finestrino, le mani si ammorbidiscono e i muscoli si distendono. Ora puoi respirare anche tu... ti senti parte di questo mondo... ora ne fai parte anche tu!
E' strano però! Tu ti rintani dentro di te, nel profondo: chiudi a chiave la porta, tiri la tenda alle finestre e resti lì! Ci stai bene, così! Hai ottenuto tutto quello che volevi: un posto. Ora non hai bisogno di altro.
Invece non è così. Quelli che sono accanto a te stuzzicano la tua curiosità... in fondo, sono diventati la tua piccola famiglia... tutti insieme state condividendo una piccola porzione di vita, il vostro piccolo regno. Con la testa bassa nel libro e le orecchie concentrate nella musica che sta suonando solo per te, senti il richiamo di guardarti intorno... è la sola, piccola, meravigliosa curiosità di sapere chi c'è vicino a te: chissà che musica ascolta... chissà che sta leggendo... chissà a cosa sta pensando... a chi!... chissà se è felice...
Ma non vuoi alzare gli occhi... alla fine non te ne frega!! Non cercavi il posto da solo?! Non volevi essere l'unico, immerso nel tuo immenso regno dei quattro sedili?! Ma sarebbe bello, saperlo... Sarebbe bello, rubare un pensiero... Un pensiero soltanto...
Tutto ha inizio da una mail dal titolo mooolto invitante: "Sei cresciuto negli anni '90 se..." (Grazie Chiaretta!! ;) )
Dico la verità, me la son proprio goduta tutta!! Quanti ricordi!! Anzi, devo dire di più... se ne sono risvegliati molti altri!!! E così, vorrei modificare quella mail a modo mio! Spero di non fare un torto a chi, con passione e attenzione, si era impegnato a scriverla... ma non potevo resistere!... troppe cose mi sono saltate alla mente!!
Ad accompagnare il tutto, non poteva mancare... ehhhhh, ragazzi!!!
Ma i Take That, ovvio!! Con la mitica "Back for Good" ;)
Sei cresciuto negli anni '90 se...
ricordi tutti e cinque i nomi delle Spice Girls (costumi orrendi compresi)
giocavi al nintendo 64
eri un'appassionata di Beverly Hills 90210
ascoltavi la musica alla radio (massimo col mangianastri!)
compravi il calippo fizz alla coca-cola e il luke steccolecca
collezionavi ciucciotti colorati di plastica
attaccavi i mini orologini colorati e le manine di plastica col dito alzato sull’astuccio
conosci il significato di “togli la cera, metti la cera”
i Power Rangers erano il telefilm più bello del mondo e subito dopo venivano “Otto sotto un tetto” e “Willy il principe di Belair”
giocavi con l'hula hop e i pattini avevano ancora quattro ruote (NON in fila)
guardavi i miei mini pony, alvin superstar e le tartarughe ninja
barbie era ancora sposata con ken!
giocavi a twister (ed eri ingenuo abbastanza da non pensare a strane mosse)
compravi Cioè e andavi orgogliosamente in giro con tutte le cianfrusaglie che vi erano allegate
hai visto Titanic almeno tre volte, di cui due al cinema e di fila
ricordi chi sono i Five e il loro trashissimo video con la sagoma di cartone
non esistevano internet e gli sms... e ci si chiamava ancora a casa per mettersi d'accordo per le uscite
mangiavi la girella per merenda
gli insegnanti ti facevano leggere “I ragazzi della via Pal”, “Piccole donne” e “L'isola del tesoro”
hai rivisto mille volte “La sirenetta”, “La bella e la bestia” e “Aladdin”… anche se “Il Re Leone resta il tuo preferito”
giocavi coi Lego e Crystal Ball!
non ti perdevi la solita replica natalizia di 'mamma ho perso l'aereo'
hai ancora la tua collezione di schede telefoniche
Lo scopo di questo testo é quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati negli anni '80 (anno più, anno meno).
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo mangia frutta, a un-due-tre-stella… e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Siamo quelli che si emozionavano ancora con le manine di gomma che trovavamo nelle patatine e che poi finivano sempre a macchiare qualche muro. Siamo gli ultimi a ricordare le sorprese del Mulino Bianco e gli ultimi che si mettevano d’impegno per costruire quelle degli Ovetti Kinder. Gli ultimi a ricordare le micro-machine, le macchinine che diventavano mostri con gambe e braccia e i Lego a forma di mattoncino!
Ce la spassavamo giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità. Ricordiamo perfettamente le domeniche pomeriggio in discoteca e i sabati sera in piazza in motorino, con il coprifuoco tassativo alle 11 e non alle 3 del mattino! Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Quelli che ancora mangiavano le Big Bubble e i Frizzy Pazzi. Gli ultimi ad aver amato la cedrata più della coca-cola.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante e con la cucitura storta. La nostra prima tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire (e lo sentiamo ancora), che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi, sì che hanno avuto tutto, ma nessuno glielo dice.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e Halloween non era ancora considerato una (quasi) festa nazionale. Siamo stati gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2. Siamo quelli che un brutto voto comportava ancora una punizione e non una querela al prof. Quelli che s’inventavano di tutto (dagli scioperi alla scuola allagata) per bruciare un’interrogazione e andare a Venezia a vedere i piccioni senza gambe. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Abbiamo riso con Spank, pianto con Candy-Candy, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon. Siamo quelli che si stanno ancora chiedendo se Mila alla fine ci va o no con Shiro… quelli che si dividevano tra Bim Bum Bam e Solletico, aspettavano l’Albero Azzurro e giocavano all’A-Team. Quelli che avrebbero voluto essere un po’ Lupin e un po’ Occhi di Gatto. Quelli che si sono innamorati con Kiss me Lycia e quelli che sanno ancora chi è Gargamella. Quelli che credevano ad E.T. e volevano diventare come Indiana Jones, ma si sono commossi guardando Nuovo cinema paradiso e hanno tremato con Il silenzio degli innocenti. Quelli che, al solo nominare Full Monty e Hot Shots, si ammazzano dalle risate.
Siamo gli ultimi a ricordare a memoria le canzoni di Battisti, De Gregori e De André. Gli ultimi a sapere che Vasco cantava Fegato spappolato e Bollicine e che, prima di Pelù, c’erano i Litfiba! Quelli che passavano i pomeriggi a cantare a squarciagola Albachiara e La canzone del sole. Siamo i primi ad esserci innamorati di Robbie Williams dei Take That, ad essere caduti nella trappola del Girl Power delle Spice… i primi ad avere il poster dei Backstreet Boys, ma gli ultimi a ricordare il nome di Kurt Cobain. Quelli che in discoteca ballavano ancora Blue degli Eiffel-65 e che in tv vedevano Non è la Rai. Quelli che hanno visto nascere i Green Day, gli Offspring e Gigi D’Agostino
I primi che son riusciti a pagare in Euro senza moltiplicare per 1936.27 e allo stesso tempo gli ultimi a ricordare che, prima di Maria Montessori, sulle 1000 lire c’era disegnato Marco Polo! Gli ultimi a ricordare che i gettoni, prima che negli autoscontri, s’infilavano nelle cabine del telefono!! Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di chiunque altro, ma ci ricordiamo ancora il mitico Commodore 64 e abbiamo toccato con mano la macchina da scrivere. Siamo stati i primi a giocare ai Lemmings, Doom e a Prince of Persia, prima di vedere persone reali dentro allo schermo che giocano a calcio. Non avevamo 99 canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e Internet… ma Holly e Benji e Lady Oscar erano sufficienti per farci fantasticare.
Siamo quelli che non hanno combattuto guerre mondiali, ma i primi ad essere stati sconvolti dallo scoppio di una centrale nucleare. Siamo quelli che, fino a qualche anno fa, avevano conosciuto un solo Papa. Gli ultimi ad aver seguito gli intrighi tra Diana e il Principe Carlo in Gran Bretagna, gli ultimi ad aver visto Madre Teresa negli ospedali indiani e Nelson Mandela combattere contro l’apartheid. Quelli che si ricordano di Gorbacev e degli accordi tra Arafat e Rabin. Quelli che hanno sentito aerei partire in piena notte, diretti in Iraq e in Bosnia; quelli che hanno visto le rivolte in Cecenia, in Irlanda e in Spagna con i movimenti estremisti. Gli stessi che hanno visto nascere la Comunità Europea a Maastricht e che hanno visto i mondiali di Italia ’90.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag. Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti; le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e all’asilo giocavamo ancora a fare le capriole sulle sbarre del castello.
Qualcuno c'aveva visto bene, da lontano
ecco le parole di Fabrizio e quelle della sua canzone
"il custode del faro" (winterson)
Io sono un po' zibetto, un po' animale domestico.
Come posso conciliare la natura selvaggia e quella domestica? Il cuore selvaggio che anela alla libertà e il cuore domestico che vuole tornare a casa. Non voglio che tu ti avvicini troppo. Voglio che tu mi prenda in braccio e mi riporti a casa. Non voglio farti sapere dove sono. Voglio un rifugio tra le rocce dove nessuno possa trovarmi. Voglio stare con te.
Un tempo ero un'inguaribile romantica. Lo sono tuttora. Un tempo credevo che l'amore fosse il valore più grande. Lo credo tuttora. Non mi aspetto di essere felice. Non credo che troverò l'amore, qualunque cosa voglia dire, o che, se lo troverò, mi renderà felice. Non penso che l'amore sia una risposta o una soluzione. Penso che l'amore sia una forza della natura, possente come il sole, necessaria, impersonale, immensa, impossibile, una forza che brucia e scalda, che inaridisce e che dà la vita. Quando si spegne, il pianeta muore
Impressing me: le ultime cose viste, ascoltate, lette...
***** (F) "Little Miss Sunshine" dolcemente meraviglioso
***** (F) "Changeling" - C. Eastwood -- doloroso
**** (L) "Il canto della vita" - R. Tagore -- delicato
**** (L) "La poesia della natura" - R. Tagore -- delicato
***** (L) "Un altro giro di giostra" - T. Terzani -- intimo
Fellow Traveller... inseparabili compagni di viaggio
* Amor America (M.Torres)
* Aspettando Godot (S.Beckett)
* Castelli di rabbia (A.Baricco)
* Ceneri (S.Beckett)
* City (A.Baricco)
* Gente di Dublino (J.Joyce)
* Il custode del faro (J.Winterson)
* La casa degli spiriti (I.Allende)
* La lettera d'amore (C.Shine)
* Le ceneri di Angela (F.McCourt)
* Le onde (W.Woolf)
* Le parole del mare (a cura di V.Serra)
* Mrs Dalloway (V.Woolf)
* Noi, ragazzi dello Zoo di Berlino (C. F.)
* Novecento (A.Baricco)
* Oceano Mare (A.Baricco)
* Un giorno della mia vita (B.Sands)
* Una stanza tutta per sè (V.Woolf)
* Va' dove ti porta il cuore (S.Tamaro)
"il custode del faro" - J.Winterson
Lui era soltanto Pew, un vecchio con una borsa di storie sotto il braccio e un modo tutto suo di cucinare le salsicce che ne rendeva la pelle dura come il bossolo di un proiettile, ma, al tempo stesso, era il ponte luminoso che attraversavi e, quando ti voltavi a guardarlo, non lo vedevi più.
Esisteva e non esisteva: ecco com'era Pew.
C'erano giorni in cui sembrava essersi volatilizzato nella spuma che lambiva la base del faro, e giorni in cui Pew era il faro. Il faro, che aveva preso le sue sembianze, che era immobile come lui, incappucciato di nuvole, cieco, ma capace di dispensare la luce per illuminare l'altrui cammino.
Verso aprile '09... in viaggio verso la terra verde
Tiziano Terzani
La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.
Adoro...
il mare d'inverno, con lui
tutto quello che sa di Irlanda
andare in bici
i monaci buddhisti
la voce dei neri
vedere la gente che dorme con la bocca aperta in treno
dare indicazioni per la strada agli stranieri
il solletico
immaginare come sarà
le cose che stanno in un palmo di mano
mettermi lo zaino in spalla
le coincidenze
le stelle, dopo il fuoco di bivacco al campo
sentire il collo dolorante dal tanto ridere
essere ringraziata solo con un sorriso
l'odore di Venezia
immaginare una vita dietro ad uno sguardo
un flauto suonare
le chiacchierate silenziose
il random dell'mp3
ricevere una lettera
bigliettini nella cassetta della posta
chi cammina distratto
attaccar bottone con gli stranieri in treno
gli unplugged
i viaggi improvvisati
le grigliate
entrare in libreria e leggere una pagina a caso di innumerevoli libri
Attraverso monti e valli, con le bellezze del paesaggio che mutano ad ogni passo, ti senti un uomo libero. Non c'è piacere che si avvicini a quello di prepararsi il proprio pasto alla fine del giorno su un piccolo fuoco di braci ardenti; nessun profumo vale l’odore di quel fuoco….
Guardate lontano,e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancora più lontano!
Quando la strada non c'è, inventala!
Procurate di lasciare il mondo un po' migliore di come lo avete trovato