La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

mercoledì 27 agosto 2008

Il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme

Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano!
Cosa importa se sono caduto, se sono lontano?
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole,
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole

E' il 27 agosto del 1979. Fabrizio De Andrè e la compagna Dori Ghezzi vengono sequestrati dall'anonima sarda: quattro mesi che segneranno profondamente la vita dei due e, ovviamente, sarà un'esperienza che segnerà anche la poesia di Faber.

Voglio ricordarlo così, con una canzone che racconta quel dolore. Parole e musica che mi fanno rabbrividere ogni volta che mi sfiorano il cuore..

"Hotel Supramonte"

E se vai all'Hotel Supramonte e guardi il cielo
tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo
e una lettera vera di notte falsa di giorno
poi scuse accuse e scuse senza ritorno
e ora viaggi vivi ridi o sei perduta
col suo ordine discreto dentro il cuore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

Grazie al cielo ho una bocca per bere e non è facile
grazie a te ho una barca da scrivere ho un treno da perdere
e un invito all'Hotel Supramonte dove ho visto la neve
sul tuo corpo così dolce di fame così dolce di sete
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
ma dove dov'è il tuo amore, ma dove è finito il tuo amore.

E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dove dov'è il tuo cuore, ma dove è finito il tuo cuore.

testo da Angolo Testi


Quella di Fabrizio è una storia speciale... e quella raccontata alla "Storia siamo noi" è davvero lo specchio delle sue toccanti poesie!

5 commenti:

Lucignolo ha detto...

Ma i luoghi delle terribili storie non son mai come te li eri immaginati; perchè la maggioranza è buona, al peggio indifferente, e la natura è magnifica...

Per il resto, in tutto il mondo, resta, la "cattiveria" di qualche uomo, probabilmente defraudato da tempo della sua umanità, il che non lo assolverà dalle sue gravi responsabilità.

Alcune esperienze uccidono piccole parti del nostro essere, come rami tagliati non ne vedremo più le foglie, ne i frutti, ma se le radici son forti, nuovi rami, foglie e fiori e frutti, a scordar quel ramo caduto.

Siamo ancora tutti seduti all'ombra di questo grande albero !

JANAS ha detto...

ciao birba!! io stavo ancora in Sardegna in quel periodo...
a casa, sia mio fratello che mia sorella più grandi, amavano Fabrizio De Andrè e io piccola, avevo imparato ad amarlo attraverso loro...e cantavamo le sue canzoni mentre, mio fratello ci accompagnava con la chitarra!
Mi hai fatto fare un tufo nel passato...dentro pomeriggi estivi,a cambiare dischi con mia cugina e ad ascoltare Via del Campo...a recitare brani come fossero poesie.. e lo sono..lo sono davvero poesie ...
di questa brutta pagina del rapimento...mi sono vergognata allora, mi sono vergognata per quella sardità buona di cui vado orgogliosa...e non ci sono ragioni che valgano a giustificare, chiunque abbia solo pensato, di privare della libertà, qualsiasi uomo! nessuna ...!

Stefi ha detto...

Lucignolo... accidenti.. colpita! e affondata! ;)


Janas... è vero, mio cognato mi ha raccontato tante volte che de andré è molto amato in sardegna, perché in qualche modo dentro le sue canzoni ha saputo raccontare quel profumo che solo chi è nato e cresciuto lì lo può riconoscere!
Io De André, purtroppo, l'ho cominciato ad apprezzare quando era ormai troppo tardi.. a casa mia de andré, battiato, gaber e vasco suonavano tutto il giorno.. e sono felice di essere cresciuta brancolando nelle loro poesie! poi, con il tempo, si accnde qualche fiammifero e un po' alla volta tutto diventa più chiaro..

e tu non te ne vergognare! poche mele marce non rovinano mai uno splendido albero!!! che dovrei dire io?! che vivo in una città in cui il sindaco si fa chiamare sceriffo e che non vuole i cigni neri perché non sono di razza buona?!? ah, credi a me: qui le mele sono davvero di più!!! ;)

Artemide ha detto...

Meglio non mettersi a parlare di mele marce venete.... Piuttosto la storia di De André l'ho vista anch'io e c'hai ragione, è veramente lo specchio delle sue profonde poesie.. e sai chi me l'ha fatto conoscere molto meglio? Pensaci bene, una che conosci proprio bene... Ma tu :)
Un abbraccio grande

Stefi ha detto...

;) dobbiamo ringraziare tutti la renata, allora!!
.. e le mele marce... mhhhhh... dai, da domani analizzerò il mio albero genealogico: vuoi che non trovi qualche miglior provenienza?!?!?!? :D :D
Un baso!!

 

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