La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

venerdì 9 gennaio 2009

Al volo... in una tazza di the

Con la mano sfiora la coperta e sorride; dentro agli occhi c'è la luce riflessa della candela accesa.

Penso agli anni... un libro di parole; di segni a matita e disegni sbavati; sottolineature; frecce e linee di graffite e sogni. Cinque anni scorrono come un nastro da tipografia... scritti e macinati... vissuti ed immaginati.
Nel frattempo abbiamo buttato le scarpe vecchie, comprato giacche più pesanti e tolto i guanti.
Ma siamo sempre qui. A stupirci di ciò che siamo e a sognare di riempire le pagine di un quaderno a righe, illuminate solo da quel lumino... al sicuro dentro alla lanterna.
Ho la sensazione che tutto sia proprio in quelle pagine bianche ancora da scrivere.



Il profumo di menta accompagna le parole dove devono andare e noi ci attacchiamo a quel filo e ci facciamo trasportare sulle emozioni.
Mi chiedo dove andranno a rifugiarsi, poi, le parole... quando perdono la forma e s'infilano in un vestito nuovo. Me le immagino in quella bustina affogata nella tazza, appesa al filo sottile che avvolgiamo al manico, stretto tra le dita. Me le immagino tutte lì, schiacciate una contro l'altra.. fino ad imbeversi, fino a profumare l'acqua di menta.
Resta solo l'essenza, il profumo.
Quelle, le parole, le butti. Dopo un po' sono insipide e rinsecchite. Quello che sono state è ormai già dentro di te, passa sotto alla lingua e s'infila tra i denti.. scende giù.

Tutto il resto, è ciò che rimane da raccontare.

7 commenti:

Artemide ha detto...

...quelle parole diventano lentamente parte di te.. come quella tisana che scende giù fino allo stomaco e poi scorre dove sente che deve andare..
S'insinuano tra i tuoi angoli più bui, per tornare ad illuminarti quando più ne avrai bisogno..
Perchè saranno sempre lì, stampate nelle tue emozioni più profonde, per ricordarti di quei particolari, di quel lumino... e di quell'amore... di quella bellezza che, senti, non avrà fine.

Tutto il resto è storia, che ci portiamo dentro e che un giorno racconteremo..
Chissà..forse proprio tra le righe di un quaderno di mare...

Sei splendida.
E ringrazio dal profondo per averti con me.
Grazie.

"Al volo... in una tazza di the- parte seconda"

Luigina ha detto...

Straordinaria la tua capacità di trascrivere la poesia e la bellezza delle cose più semplici della realtà di ogni giorno e trasmetterla a chi ti legge affinché diventi parte non solo di te. Ti abbraccio e grazie di avermi fatto iniziare bene la giornata con la tua tazza di.... te

JANAS ha detto...

ehi anche qui si festeggia qual cosa?
un incoanniverso??...
( un incontro *anniversario)
(Ripasso dopo che qualcuno reclama il computer) intanto un bacio!

Stefi ha detto...

maracaibo..eh giàgià! e chissà se fosse qualcosa di scritto con inchiostro invisibile..da passare sopra la fiamma della candela..per annerire i segni.. e poi riscrivere, nuovo!.. sempre con la nostra lanterna tra le mani..

ehehehhh che poi..mi piace troppo quella tazza al volo! la prossima volta.. me la rubo!!cussì a natalina sarà contenta!!ahah

un abbraccio mia piccola stellina


luigina..ma grazie!!eheh
non c'è niente di più bello di quando qualcosa ci fa iniziare bene la giornata..e son proprio contentizzima di aver contribuito un pochettino anch'io!!eheh
un abbraccio, luigi'!


ja'..figurati..io son sempre qui, sotto al tavolo a spanzarmi di noccioline e a sputare le scorze!!..non credo si possa mai far indigestione!!;)
un strucotto

farlocca farlocchissima ha detto...

bello :-)

MAX ha detto...

Io sono un sempliciotto più terra a terra.
La menta mi basterebbe spalmata su una bella granita. Senza grumi di parole ma con il ghiaccio che si scioglie e sceende lentamente rinfrescandomi la gola. Ammetto che in questo periodo non va tanto bene ma le stagioni sono stagioni. Ti ho cuccato dalla befjanas a scolarti il mirto, birichina.

Stefi ha detto...

farlocca..grazie! ;)

massimo..eheh..sarà che a me il freddo non piace..sarà perché rimangono troppi grumi da spezzare tra i denti..sarà perché mi piace quando scivola giù, il profumo.
ma alla fine l'importante è farlo scivolare giù, fino allo stomaco.. a volte, a berla da soli, rimane tutto incastrato tra i denti e la gola..e a guardarsi negli occhi, non so perché, ma possono accadere delle magie..
certo, è più difficile! eheh..ma che emozione!!

il mirto..il mirto è buonobuono!!peccato che di là da janas ho potuto solo guardarlo!!eheh

 

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