La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

mercoledì 30 gennaio 2008

Curiosamente, ma forse non del tutto casualmente…

Il sole è nascosto, timido, dietro alle nuvole… sembra che il cielo, oggi, non abbia voglia di sorridere… sembra che il sole, oggi, non abbia abbastanza forza per scaldare… sarà perché oggi, come il 30 gennaio di tanti anni fa, qualche lacrima scendeva…

Curiosamente, ma forse non del tutto casualmente…

Oggi, nel 1595, si consumava, in scena, una tragedia d’amore, quando Shakespeare, per la prima volta rappresentò il suo “Romeo e Giulietta”... forse, quella che doveva essere solo una meravigliosa poesia, è riuscita a rappresentare l’odio della realtà…

Oggi, nella Germania del 1933, Adolf Hitler giurò nella posizione di cancelliere tedesco, ufficializzando, davanti al mondo intero, l’inizio di un indescrivibile orrore… forse adesso è troppo tardi per opporsi e chiedere scusa…

Oggi, nel 1948, Mahatma Gandhi venne assassinato da un estremista indù, nella stessa India in cui lui, con coraggio e devozione, aveva portato alto il nome della non-violenza, aveva unito nemici davanti al grande sogno dell’indipendenza. Ed infine era riuscito ad ottenere quel risultato per cui tanto aveva lottato: con i suoi occhi aveva potuto piangere, appena un anno prima, alla notizia dell’indipendenza indiana. Aveva regalato al mondo quel toccante messaggio di forza (“My Spiritual Message”), guadagnandosi la stima di tutti, credenti ed atei… ma forse non tutti avevano capito… forse non tutti avevano sentito foto Gandhi

Oggi, nel 1968, durante il capodanno vietnamita, i Viet Cong attaccarono a sorpresa gli Stati Uniti in quella che è comunemente ricordata come l’Offensiva del Têt. Da nessuna delle due parti si riuscì ad ottenere un vero risultato ai fini della guerra, solo un grande impatto sui media americani per l’inaspettata rappresaglia… forse le quasi 40.000 vittime totali non erano abbastanza per attirare l’attenzione sull’orrore della guerra…

Oggi, nel 1972, in Irlanda, le forze del Regno Unito, entrarono a Derry con l’intenzione di mettere la parola fine a quella guerra infinita tra cattolici e protestanti… forse nessuno aveva pensato che con le armi in pugno, 13 dimostranti cattolici avrebbero potuto morire (ecco quel che successe)… forse nessuno aveva pensato che con l’odio e la rabbia nel cuore, non sarebbe bastata un’incursione per mettere fine a quella cattiveria…foto Irlanda

Oggi, nel 2002, un bimbo di Cogne venne assassinato da qualcuno che per qualche motivo pensava che fosse meglio così. Dopo sei anni di spettacolo sulla vicenda, ognuno ha analizzato e giudicato, ognuno ha trovato il suo colpevole e i suoi motivi … forse il piccolo Samuele rimane l’unico che, quel motivo, non l’ha mai capito…


Curiosamente, ma forse non del tutto casualmente…

Oggi, nel 1882, a Hide Park, nacque Franklin Delano Roosevelt, unico presidente americano ad essere stato eletto per quattro volte consecutive, quello che rialzò la testa e l’orgoglio americani con riforme e progetti concreti. Lo stesso che, qualche anno prima di essere eletto, si era ammalato gravemente di poliomielite, aveva perso l’uso delle gambe e camminava con un busto d’acciaio… forse la forza d’animo riesce a tenere in piedi più di quella delle gambe…

Oggi, nel 1945, Adolf Hitler, lo stesso che 12 anni prima aveva annunciato al mondo la sua sanguinosa battaglia, tenne il suo ultimo discorso radiofonico al popolo tedesco… forse era l’alba chiara di una oscura notte

Oggi, in Irlanda e in India, molte persone staranno dedicando una preghiera a chi, qualche anno fa, ha perso la vita per un ideale. Lo stesso ideale che ora illumina di speranza chi vede più concreta la pace tra cattolici e protestanti e di chi vede aperta una strada, pur difficile, reale per l’’India… forse ricordare può aiutare più che commemorare

E io, oggi, voglio ricordare così:

martedì 29 gennaio 2008

I feel change in the air

Voglio ritagliarmi qualche minuto per dare un occhio al di là dell’oceano e guardare all’America, impegnata nelle primarie, nella lunga e impegnativa corsa per la Casa Bianca. Ho seguito con attenzione ogni passaggio, con un occhio sui discorsi e i confronti televisivi e un altro sui programmi di ciascuno… è qualcosa di straordinario, non si può negare!
Tra tutti, l’interessamento maggiore va ai candidati più quotati: Barack Obama e Hillary Clinton, perché nelle loro parole, si può iniziare a leggere qualche cenno al futuro dell’America. Finora hanno duellato ad armi pari… fino a questo momento, infatti, la corsa, pur combattuta e un po’ convulsa, era rimasta nella normalità. Tutto questo fino a ieri, quando, cioè, Ted Kennedy è salito davanti ai sostenitori di Barack Obama per fare un discorso che ha tutte le caratteristiche per essere ricordato come il discorso che ha risvegliato l’America.

"I feel change in the air. […] I'm proud to stand with him here today and offer my help, offer my voice, offer my voice, offer my energy, my commitment, to make Barack Obama the next president of the United States. […] I remember another such time, in the 1960s, when I came to the Senate at the age of 30. We had a new president who inspired the nation, especially the young, to seek a new frontier. Those inspired young people marched, sat in at lunch counters, protested the war in Vietnam and served honorably in that war even when they opposed to it" Queste, le parole di Ted Kennedy, fratello di due grandi presidenti, John e Bob.

Comunque proceda la campagna di Obama, queste parole fanno tremare il cuore.

Parlare di Kennedy, in tutto il mondo, significa parlare di futuro, di cambiamento, di apertura, di progetto. Ma parlare di Kennedy, in America, significa risvegliare un’emozione che rimane profondamente radicata nei cuori degli americani. Kennedy, nonostante alcune contraddizioni, ha rappresentato il mito: quello che tutti vorrebbero ascoltare in una campagna elettorale, quello che tutti vorrebbero riconoscere come il proprio presidente. Io, pur non essendo americana, questa emozione la sento! Rivivo quello che quest’uomo ha rappresentato, nella storia e nella politica… in America e nel mondo.


La famiglia Kennedy, aveva sostenuto in passato altri candidati (tra l’altro, senza troppo successo), ma quest’anno, questo discorso ha un sapore diverso… Obama, sin dall’inizio, è stato riconosciuto l’uomo del cambiamento, la rottura con il passato ed il tramite con il futuro.

Che possa essere davvero il nuovo Kennedy?

“and so, my fellow Americans, ask not what your country can do for you; ask what you can do for your country”

Mah, è davvero una grande responsabilità!

martedì 22 gennaio 2008

Introverso?! meglio riderci su, va!!! ;)

Ormai si sa, che amo i test! Mi diverto proprio… che ci devo fare?! ;)

Premesso questo… mi è stato inviato questo test e, dopo averlo valutato un po’, ho deciso di farlo! Ehm… ecco il risultato:

Per questo tipo introverso, è di primaria importanza essere coerente con i valori nei quali crede. Possiede una sorta di senso etico naturale o spontaneo che diventa spesso segretamente comunicativo. In sua presenza le persone tendono a rispettare e seguire i valori nei quali crede. Esercita quindi un effetto positivo sugli altri; è una persona calma e riservata; è sensibile e capace di trattare la gente in maniera molto differenziata. Sa infatti percepire, grazie alle sue ottime qualità intuitive, le differenze e le caratteristiche delle persone che ha di fronte.
Malgrado queste doti, può però apparire come un individuo freddo e distaccato a causa della sua introversione che lo porta o non aprirsi facilmente. è difficile da conoscere ed è molto selettivo nelle sue amicizie. Ha tendenza a idealizzare le relazioni che per lui sono importanti con il rischio di subire alcune grosse delusioni. Ha inoltre tendenza a personalizzare molto le situazioni con il risultato di essere facilmente ferito o più semplicemente offeso. Ed essendo introverso tende a non “esternare” i suoi sentimenti quando sono stati feriti: si tiene tutto per sé. La sua funzione inferiore è la sensazione. Non è quindi particolarmente realistico e pragmatico. Rischia di saltare troppo velocemente alle conclusioni, tralasciando l’analisi di fatti e dettagli importanti. Preferisce seguire le sue ispirazioni, rischiando di commettere degli errori che potrebbe evitare. Non ama prendere tempo per essere preciso. è una persona creativa e curiosa. Aperta ed interessata a fare nuove conoscenze ma anche a conoscere nuove idee, libri, iniziative. Ha frequentemente un amore spiccato per l’arte. Può essere un buon comunicatore che si esprime in maniera appassionata. Ha bisogno di periodi di solitudine o di isolamento. Può avere delle forti spinte religiose o interessi spirituali. Sul piano lavorativo può essere attratto da professioni che abbiano una componente umana, relazionale o basata sul linguaggio. è forse il più intellettuale tra i tipi sentimento. è inoltre molto leale nei confronti di una organizzazione capace di essere in sintonia con i suoi valori personali


Accidenti, per molti aspetti mi assomiglia! Anzi, direi: “Accidenti, ho scoperto che alcune cose sono più reali di quanto m’immaginassi!!” Se ne scoprono sempre di nuove!

Provatelo… e fatemi sapere se ha stupito solo me! ;)

Ma non è tutto! Ora facciamoci un po’ di risate:
Finalmente mi è capitato tra le mani quel video sui francesi di Teresa Mannino, di Zelig… Beccatevelo perché è un vero godimento!!!

Ah, ovvio che io mi schiero con lei!Tutta la vita!! :D :D :D Ahiahiahi, questi francesi...!! :p

lunedì 14 gennaio 2008

Bianco o Nero

“La libertà non sta nello scegliere tra bianco e nero, ma nel sottrarsi a questa scelta prescritta.” (T. W. Adorno)

Non mi sembrava ci fosse modo migliore per iniziare questo nuovo post, dedicato a “Bianco e Nero”, l’ultimo film della Comencini.

Sinceramente, anche stavolta ero partita un po’ titubante… film che parlano di razzismo ce ne sono stati molti e, la maggior parte almeno, ne hanno sempre parlato in modo un po’ troppo nazionalpopolare. Uso questo termine non a caso! Nazionalpopolare perché, affrontando queste tematiche, è facile investirsi di corazza e spada e, come paladini di fratellanza ed uguaglianza, combattere il cattivo. E’ più difficile, però, parlarne con autenticità.

Voglio dire: senza considerare chi, orgogliosamente, dice negro (parola che ancora mi fa venire ribrezzo), voglio parlare di chi, come me, si ritiene una persona tollerante. E per rendere meglio il concetto, userei le parole di Lorenzo e mi descriverei così: “…ho un Cristo che pende sopra il mio cuscino e un Buddha sereno sopra il comodino, conosco a memoria il Cantico delle Creature, ho grandissimo rispetto per le mille sure del Corano. C’ho pure un talismano, che me l’ha regalato un mio fratello africano…”

A me piace, la diversità! Anzi, a volte tendo addirittura a dare più valore a quello che è diverso da me! Come se dall’altra parte, ci fosse la chiave giusta… mi affascina, che ci devo fare?! Ma questo è un altro discorso.
Insomma, io credo che ieri sera, al cinema, ci fossero parecchie persone come me: convinte di amare la diversità, attratte dalle differenze e con un debole nei confronti del diverso… non so loro, ma io, alla fine del film, mi sono sentita un po’ scardinata da questa sicurezza. La storia è semplice, niente di eccezionale: semplice e a volte pure un po’ scontata… ma qualcosa la rende speciale! E quel qualcosa è la veridicità.

Tra un sorriso e un po’ d’amarezza, quella corazza da paladino di fratellanza ed uguaglianza (che con meticolosa attenzione stai costruendo da vent’anni), inizia a perdere qualche pezzo… una battuta ti ferisce al braccio, una scena ti ammacca l’armatura della gamba… E, piano piano, ti ritrovi tutto ammaccato e un po’ stordito; con la bussola impazzita e con quella spada che è diventata pesante! Con quelle poche forze che ti restano, cerchi di mettere a tacere quella vocina, che smuove dentro… smuove tutto! “Ma… allora… io… sono razzista?” Colpi a destra, colpi a sinistra ma… mica la riesci ad ammazzare ‘sta apetta che t’è saltata dentro e che ti ronza nella testa!! L’ape è piccola, ma il pungiglione ce l’ha eccome!
E’ per questo che m’è piaciuto: perché nella sua leggerezza, sa toccare corde molto sottili.

Consigliato a chi ha il coraggio e l’umiltà di togliersi la corazza per guardarsi dentro, senza farsi scudo con le sicurezze che vorremmo avere. Consigliato a chi è cresciuto con i discorsi di pace e fratellanza di Martin Luther King, ma poi s’arrabbia con chi non la pensa allo stesso modo.


“Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.” (Martin Luther King)


Cominciamo intanto a conoscerci bene noi, ad affrontare i fantasmi e ad accettarci per come siamo… senza riempirci di etichette e pregiudizi, di qualunque tipo essi siano!

sabato 12 gennaio 2008

La commedia degli equivoci

Mi piacerebbe raccontare questo aneddoto... è un po' lungo, ma... fa terribilmente ridere!!

Introduzione: L'affannosa ricerca di case per le Vacanze di Branco…
Chi l’ha già provato, sa che la ricerca delle case è un’AGONIA!! Circa 2000 contatti presi da internet, da ogni tipo di lista, con vaghi riferimenti, devono essere verificati… come?! Telefonando, ovvio!!
L’agonia aumenta quando, dopo circa una settimana, le telefonate diventano da “segreteria telefonica”… se ti guardi allo specchio, vedi una figura oscura, fatta di telefono in un orecchio e matita di riserva nell’altro… penna alla mano e diecimila fogli vaganti dal letto alla scrivania. Il viso ha un’espressione tra il depresso e lo sfinito, la mano è tremante e la voce è quella tipica di “treno in arrivo al binario 2”

Prologo: (Venerdì 11 gennaio, ore 20.00)
Dopo una giornata devastante, decidi di fare l’ultima (si spera!), telefonata prima della cena… “La lista della regione Trentino Alto Adige è quella giusta per concludere in bellezza!”, pensi.

Componi il numero, lo controlli mille volte e dentro la tua testa, cerchi di evitare le più classiche figure di merda… o almeno quelle alle Top 3:
1. L’hai chiamato due minuti prima, ma nel casino delle liste, non hai notato che il nome è lo stesso
2. Dopo 15 squilli, ormai senza speranza, con gli occhi inizi a cercare tra gli altri nominativi qualcuno che t’ispiri dal nome quando… dall’altra parte… rispondono!!! E tu ti chiedi: “Cacchio, come si chiamava questo, adesso!?!?” Della serie: chiediamo informazioni per una casa che non ci ricordiamo nemmeno dov’è!!
3. Il gestore è cambiato, più o meno dieci anni fa e nel frattempo… è deceduto! (Ebbene sì, capita anche questo!)

Atto I: (Ore 20.01)
Premesse:
- Il numero… è un cellulare!
- Il nome del paese è, ovviamente… sconosciuto! Di 200 abitanti forse, disperso chissà dove tra i monti
Nemmeno due squilli e qualcuno risponde: un uomo. Inserisci il PLAY e parte in automatico il discorso.

STOP! Nemmeno hai finito la tua poesia a memoria che...
lui ti ferma: “Da dove hai detto che sei, scusa?”
Io: “Da Istrana”

Lui: (silenzio…)
poi… “Da dove?!”
Io: “Istrana, in provincia di Treviso”
Lui: “Mo va là?!” [è senza dubbio di origine romagnola!!] Addirittura da Treviso mi chiami! Che emozione! Mia moglie è nata proprio dalle tue parti!”

Certo, quell’ “addirittura da Treviso” un po’ mi stranisce ma… che si può dire?! A volte la distanza tra Trento e Treviso può essere considerata enorme… mah…
Vabbé, non mi faccio condizionare tanto dalle sue parole e mi lascio trasportare in quei 10 minuti di chiacchiere… non che le volessi io, ovvio! E’ che, tra tutte le sfighe, il chiacchierone ti deve capitare all’ultima telefonata del giorno, alle 20.20 ormai, quando nella testa non vedi altro che una sedia e un bel piatto caldo davanti! Mi racconta tutto: di lui, della moglie, delle sue esperienze nello scautismo… e poi, dei suoi animali, dei figli, del paese in cui vive, di quando si è trasferito dalla romagna… insomma, ormai è un amico!

Lui: “Guarda, sarei proprio contento che veniste voi! Da lì, così lontani, non ho mai avuto nessuno! E, comunque, tranquilla, potete venire in pullman, oppure in treno! Poi ho un amico che ha una azienda di corriere e per un tratto può venirvi a prendere lui…. Vi farà un buon prezzo!”
Io: il dubbio aumenta… ma… lontani?!?! E… venirci a prendere per un tratto?!? Ma… è impazzito questo?! E così inizio a pensare che forse avrei dovuto cercare prima l’ubicazione esatta di questo comune… magari è disperso tra i monti, al confine… “Vabbé, in qualche modo ci arriveremo! – penso – speriamo almeno sia bello!”

Dalla mia parte, io cerco disperatamente di riportare il discorso alla casa… e così inizia a descrivermi, metro quadro per metro quadro, tutta la struttura! Vi lascio immaginare quanto ci sia voluto per descrivere 3 piani, un cortile e 4 ettari di bosco circostante. In più, tanto premuroso l’omino, ha ben pensato di darmi gli indirizzi di tutti gli alimentari/macellerie/panifici della zona, compresi numeri di telefono e nomi e cognomi dei proprietari (e di qualcuno, per la precisione, potrei saper riportare anche la situazione familiare e i gusti personali!)

Epifania: (Ore 20.27) (termine rubato a Joyce, per aiutarmi a rendere l’idea dell’accaduto), ovvero: improvvisa rivelazione, un cosiddetto punto di non-ritorno, il momento di crisi insomma!

Lui: “Appena posso, vado a farmi un giro di là! I Monti Sibillini sono spettacolari, soprattutto d’inverno…”

In un istante, il mio cuore ha un fremito … i… Monti Sibillini? Nella testa, una fotografia con un paio di montagne innevate inizia a girare… Sardegna, Sicilia, Trentino, Veneto, Liguria, Toscana… “Dove diavolo è che ho già sentito questi monti?!”, penso tra me…
Ad un certo punto, qualche secondo dopo (la mente va sempre più veloce delle parole, questo si sa!), arriva l’illuminazione: “Ma certo!!Li ho visti, in cartina, quando mi informavo sui dintorni del CFA (nota bene: in Toscana!)… quindi…

Momento di smarrimento.

Mentre lui ancora sta parlando di… non so, oramai seguivo i miei ragionamenti e non so più dove fosse arrivato lui!...
Io: [con voce tremante] “Ehm, scusa… ma… il posto preciso preciso… esattamente… dov’è?!”
Lui: (…), frazione di (…), nella provincia di Ascoli Piceno!

Atto II: (Ore 20.30 )
Lui ricomincia a parlare, dei Monti Sibillini e io… io… non ho parole abbastanza per spiegare…
Mi sento rossa come un peperone e… mi viene troppo da ridere! (per non piangere, forse!!). Faccio davvero fatica a trattenere la risata, mi sento tra la stupida e… la stupida!!, come uno che ha appena scoperto di essere su Candid Camera!

Per evitare di infrangere l’emozione che gli avevo procurato chiamandolo (“addirittura da Treviso”), taglio corto e dico le prime due cose che mi vengono in mente:
Io: “Di tutta la staff, io ero quella che era attirata da questi posti, ma… essendo molto distante… ora che abbiamo avuto tutte le informazioni sul prezzo e le strutture… beh… magari ora ne parlo con gli altri e valutiamo la convenienza di un viaggio tanto lungo…”
Evitando di lasciargli qualunque appiglio per iniziare un altro discorso, taglio corto e dico:
“Ok, allora domenica mi faccio sentire io! Grazie infinite per la tua gentilezza! Buona serata!”

Epilogo: (Ore 20.33)
Chiudo la telefonata e… eccovi i pensieri, più o meno nell’ordine:
1. Ahahahahah, che cretina!
2. Che cretina
3. Ma sono veramente cretina!!! Perché non ho cercato quello stramaledettissimo indirizzo?!
4. Questa è una barzelletta, la devo raccontare a tutti!
5. Poverino! Questo è stato così gentile (certo, un po’ pesante ma… gentile e disponibile così, come nessuno!)
6. Ma io ho perso 33 minuti della mia vita… al telefono… PER NIENTE!!!
7. Che cretina!!!
8. Aspetta che la racconto a mio papà (che mi dirà… “Ma, baucheti, no te ga sercà el posto?!”)
9. Aspetta che la racconto ad Enrico!! (che si farà quattro risate!)
10. Che spettacolo!... da film!!Un vero e proprio equivoco!!

Conclusione:
Effettivamente, avrei potuto informarmi meglio ma… in queste situazioni, che sia un comune o un altro, non cambia granché, in qualche modo ci si arriva! La cosa più importante è la casa che si trova! Quella sì, che deve rispettare dei canoni precisi.

Comunque, ecco cos’ho scoperto:
- Restare sempre lucidi e “orecchie attente”… occhio ai segnali lungo la strada!
- Mai fidarsi! Meglio perdere 10 minuti a cercare se il posto è giusto, piuttosto che 33 minuti di soldi, tempo e fatiche!
- Il semplice e banale errore di qualcuno (magari un copia-incolla errato nella lista dei campi), innesca un meccanismo straordinario!
- Ma la cosa più straordinaria è che una serie di coincidenze hanno fatto sì che per 33 minuti, riuscissimo entrambi a parlare di due cose diverse, pur convinti, entrambi, di parlare della stessa cosa!!

E qui si cade proprio nel mio ambito... chiamatela deformazione professionale! ;) Mi affascina tutto ciò che ruota attorno alla comunicazione... c'ho pensato e ripensato al potere delle parole… e... quant’è difficile capirsi!!! Eppure… la lingua è la stessa! ;)

Un abbraccio all’omino di Ascoli Piceno…
Prometto: un giorno andrò a trovarlo e gli racconterò tutto! ;)

martedì 8 gennaio 2008

L'amore ai tempi del colera

Voglio condividere con voi un bel film che abbiamo visto domenica sera: “El amor en los tiempos del cólera”. Lo scrivo in spagnolo, perché… beh, mi richiama quel capolavoro di Gabriel García Márquez e così mi sembra di rendergli più giustizia! ;p… fisse! ;) E metto il trailer, in inglese, perché… eh… è decisamente più bello in lingua originale!! Le cose doppiate (come quello in spagnolo, tra l’altro!), non rendono mai abbastanza!!

Che dire di questo film? E’ semplicemente una poesia! Delicato e sensibile… l’amore è una cosa tanto magica da rimanere nel cuore, nonostante gli anni e le distanze… l’amore, quello profondo, quello che senti nello stomaco, resiste a tutto, persino all’amore che, a volte, ci accontentiamo di ricevere! Florentino ama molte donne, ma resta sempre innamorato di quell’illusione di Fermina. Lei, a sua volta, ama un uomo che le fa vivere la realtà, ma non riesce a dimenticare quella stessa illusione: ci prova con tutte le sue forze, con tutto l’orgoglio e la rabbia, ma…


Consigliato a chi crede che una vita vissuta in solitudine, barricati dentro alle mura del proprio unico cuore, non sia abbastanza. Consigliato a chi non ama le sviolinate d’amore, ma ama la poesia che solo l’amore sa scrivere!

E consigliato a chi crede nell’illusione… perché “sperare è inutile se non ci credi!” (grazie, Cri!;) ) Ma, soprattutto, consigliato a chi ama, sì, ma in realtà si accontenta di amare… per paura che quell’illusione faccia solo soffrire. Chissà, forse ritroverà la spinta per crederci!


venerdì 4 gennaio 2008

Torpore

Ci sono cose che dovrei fare e dalle quali sto spesso alla larga; passano spesso molte occasioni: mi limito a leggerne la targa. C’è qualcosa che non va in questo cuore qua, qualcosa che non va: forse sarà l’età o forse sarà la voglia di libertà.

da"La voglia di libertà" di Lorenzo


Strana sensazione di torpore,
membra stanche
testa vuota

silenzio
silenzio

e sempre troppo rumore

Il sole mi scalderà
La pioggia mi darà nutrimento
Il vento mi darà energia

martedì 1 gennaio 2008

L'alba del giorno che verrà

Dopo il tramonto di un nuovo giorno, c'è sempre un'alba... del giorno che verrà! Dalla finestra della nostra vita, la vediamo laggiù, in lontananza...

Il mio invito, per questo nuovo giorno, per questa nuova alba, per questo nuovo anno è... vivere ogni istante, ogni momento... ogni...!

Immagina che esista una Banca che ogni mattina accredita la somma di 86.400 euro sul tuo conto. Non conserva il tuo saldo giornaliero. Ogni notte cancella qualsiasi quantità del tuo saldo che non sia stata utilizzata durante il giorno.
Che faresti? Ritireresti fino all'ultimo centesimo ogni giorno, ovviamente!!!
Ebbene, ognuno di noi possiede un conto in questa Banca. Il suo nome? TEMPO.

Ogni mattina questa Banca ti accredita 86.400 secondi. Ogni notte questa Banca cancella e dà come perduta qualsiasi quantità di questo credito che tu non abbia investito in un buon proposito. Questa Banca non conserva soldi né permette trasferimenti.

Ogni giorno ti apre un nuovo conto. Ogni notte elimina il saldo del giorno. Se non utilizzi il deposito giornaliero, la perdita è tua. Non si può fare marcia indietro.
Non esistono accrediti sul deposito di domani. Devi vivere nel presente con il deposito di oggi.
Investi in questo modo per ottenere il meglio nella salute, felicità e successo. L'orologio continua il suo cammino. Ottieni il massimo da ogni giorno.

Per scoprire il valore di un anno,
chiedi a uno studente che è stato bocciato all'esame finale.

Per scoprire il valore di un mese,
chiedi a una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana,
chiedi all'editore di una rivista settimanale.

Per scopire il valore di un'ora,
chiedi agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto,
chiedi a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.

Per scoprire il valore di un secondo,
chiedi a qualcuno che è sopravvisuto a un incidente.

Per scoprire il valore di un millesecondo,
chiedi ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.


Il tempo non aspetta nessuno: raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore. Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante. (anonimo)

Non perdiamo tempo!
E... buona strada!

(foto: in volo sull'Irlanda, 2005)

 

blogger templates | Make Money Online