La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

venerdì 5 dicembre 2008

Un biglietto sotto alla porta --uno


Discover Carmen Consoli!



- [sta sulla finestra, con la testa fa un movimento incerto, lento] : Ehi, Willy… ho trovato un biglietto sotto alla porta, oggi pomeriggio…
- [continua a spazzolare la giacca] :

- [voce più alta] : Ehi, Willy… credo di aver sbagliato…
- [continua a spazzolare la giacca] : Chiedi scusa
- [piega il foglio tra le mani] : Non mi chiedi perché?
- [continua a spazzolare la giacca] : Non è più importante
- [abbassa lo sguardo, si gira, guarda fuori dalla finestra] : …

la notte è tranquilla, la luna si nasconde… ma lascia intravedere il sorriso più bello che ha

- [piega la giacca e si siede sopra] :
Lui pensava, davvero, che gli uomini stanno sulla veranda della propria vita (esuli… da se stessi) e che questo è l’unico modo possibile, per loro, di difendere la propria vita dal mondo, giacché se solo si azzardassero a rientrare in casa (e ad essere se stessi) immediatamente quella casa regredirebbe a fragile rifugio nel mare del nulla, destinata ad essere spazzata via dall’ondata dell’Aperto, e il rifugio si tramuterebbe in trappola mortale, ragione per cui la gente si affretta a riuscire sulla veranda… riprendendo posizione là dove solo le è dato di arrestare l’invasione del mondo, salvando quanto meno l’idea di una propria casa, pur nella rassegnazione di sapere, quella casa, inabitabile. … C’era qualcosa di infinitamente dignitoso in quell’indugiare eterno davanti alla soglia di casa, un passo prima di essere se stessi

[alza la testa] : Stai scrivendo, Ste?!
- [gira la testa, lascia solo i capelli alla luna] : Ehm… no, scusa, ho…
- [abbassa la voce] :
le notti in cui si alza il vento feroce della verità, la mattina dopo sei costretto a riparare la tettoia delle tue menzogne, con pazienza inossidabile…. Quelle sere in cui l’aria è fredda e il mondo sembra essersi assentato, d’improvviso ti senti comico, lì, sulla veranda, a fare la guardia contro nessun nemico, ed è una stanchezza che ti morde, e l’umiliazione di sentirti così inutilmente ridicolo, alla fine ti alzi e rientri in casa, dopo anni di menzogna nemmeno ti riuscirà di orientarti, là dentro, come se fosse la casa di un altro e invece era la tua, lo è ancora, apri la porta ed entri, curiosa felicità che non ricordavi, casa tua, dio che meraviglia…. Sarò in questa casa fino a quando sarò, MA
[alza la voce]
MA se tu aspetti, e da fuori guardi quella casa, potrà passare un’ora o una giornata intera, MA alla fine tu vedrai la porta aprirsi, senza sapere né poter capire, mai cosa può essere successo là dentro, vedrai la porta aprirsi e lentamente quell’uomo, uscire, invisibilmente spinto fuori da qualcosa che non potrai mai sapere, MA certo deve avere a che fare con qualche vertiginosa paura, o incapacità, o condanna, tanto spietata da spingere quell’uomo fuori, sulla sua veranda, il fucile in mano. *
[si alza in piedi e raccoglie la giacca] Chiudi la finestra!
[voce più alta] e scendi da lì.
C’è da spazzare, raccogliere l’immondizia e mettere un sacchetto nuovo



Discover Alex Britti!



[*da Alessandro Baricco, "City"]

9 commenti:

Lucignolo ha detto...

No ! Qui non è l'America, fortunati Noi !

La mia casa è il mio rifugio.

Quando ho il naso fuori,
quando mi metto in veranda,
è perchè respiro gente e mondo.

Non ci sono nemici, anche se ci fossero so che si potrebbe abbatterli, ci vuole il suo tempo per capire.

La maglia/maglione è stretta, occorre pizzicarne/tirarne i cento/mille pizzi/pezzi, si allarga/sforma, si ristringe/riavvolge, ma se trovo quello giusto sfilerò il tessuto e sarò nuovamente libero...

Eppure, la casa, il maglione, sono miei, li ho costruiti e riempiti come meglio credevo, come meglio so fare, come una vecchia tartaruga, scaglia a scaglia, molti graffi ma nessuna paura.

Tutti i giorni passa una "teppa" davanti la mia finestra, mi chiede, "...esci a giocare ?", io non le rispondo, socchiudo gli occhi e scuoto lievemente il capo, un lembo di bocca inarca uno zigomo, lei continua a sorrider, si allontana senza parole ma ha un raggio di sole che le esce di tasca, m'illumina la mente, ne sento il soffice calore, è un attimo, il maglione mi pizzica il collo e torno a cercare.

La "teppa" so dove trovarla, se lei non passa come fa sempre l'andrò a cercare, c'è un filo di luce a indicarne la strada.

Mi piace il biglietto sotto la porta, il resto poco...

Clode ha detto...

Io proprio city... non glielo perdono!
Un errore di percorso, che si può fare, ma tendo a non considerarlo parte della sua produzione! Non mi è proprio piaciuto!

...de gustibus...

Artemide ha detto...

Ehi, che ci fa Willy a casa tua?!? ah ah ah.. salutamelo eh! E digli che passi pure di qui quando vuole...

E' arrivato quello che doveva arrivare mia cara stellina.. hai chiesto, e ti è stato dato.. Ma non è che hai sbagliato, è che a volte i percorsi per un attimo si dividono, perchè dobbiamo anche crescere da soli.. e poi, come per magia, si ricongiungono tornando a capirsi come sempre nel profondo..

Tempo è quello che devi dare agli altri, prima o poi, vedi, loro ti raggiungono nel cuore, se così dev'essere.. Altrimenti, non sentirti in colpa.. Non hai fatto nulla di male, ti sei solo messa in discussione..e con te stessa, tutto ciò che hai intorno.. E poi, bè, lo sai che è il "prossimo" ad insegnarci più di tutti...

Sono tanto felice sai?! Hai visto cosa nasce da un incontro di streghette?!? eheheheh Abbiamo fatto una magia! :)

Ti voglio bene e ti abbraccio forte

Stefi ha detto...

luci', in fondo lo sai, il tuo sole è sempre luminoso e non servono le teppe per ricordartelo! stavolta la teppa ha teppato..perché ha giocato troppo!
te la ricordi la storia delle sedie?
ecco, ho scaldato la mia, giocando con le biglie..mi sono nascosta sotto al vetro per veder fuori ma stando al sicuro..
ma dimenticavo che a scaldare la propria, di sedia, poi si raffreddano le altre..
succede, quando ci si perde a tirare il proprio raggio di sole su e giù..quando si è troppo impegnati a stare al sicuro dentro..quando ci si siede sulla finestra a guardar fuori, le montagne e le nuvole..e non si vede quel fiorellino piccolo, che ha bisogno di acqua e non di fantasia..
capita..son scivolata..
ma ho messo quel bigliettino in tasca e continuo a girarmelo tra le dita..
ora ho capito! scendo dalla finestra e vado a sedermi!

Anonimo ha detto...

Ape continua a tenere benecalda anche la tua sedia!!!!
Io lo sooooo che metti sempre sopra i fiori alle sedie e quelli tengono più caldo di starci seduti a dormire credi ame!!!

JANAS ha detto...

oh...ho perso il filo....az..mi si è imbrigliato tutto!
ecco ora sciolgo un nodo, passo questo sotto ..quell'altro sopra,...oh che casino!!
Non ci capisco! mi siedo qui a dipanare la matassa!!
mi ascolto un po di Power of the Gospel... ciao birba!

Anonimo ha detto...

ecco, magia! così vai meglio, ja'
che poi..tu sai cosa significa GOSPEL in inglese? eheh
vai a vedere cosa trovi!!
sempre più ingarbugliati, questi fili!!;)

un po' alla volta sto sgarbugliando anch'io, qui seduta buonabbbuona..solo che bruciano le dita a forza di tirare i fili!!acci acci!!
ma mai paura! ehhhhhhhh..mal che se se vol, no duol!

JANAS ha detto...

ehi folle_tta ...hai iniziato a leggere la via dei tarocchi e non mi dici niente?

Stefi ha detto...

eheh
giàggià! ho iniziato da come diventare specchi..e l'ho sentito abbastanza familiare!!eheh
vedrai che ogni tanto mi infilerò nella borsa della mia maga preferita!!;)

 

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