Adoro le cose piccole e quelle più piccole, che sfuggono sempre. E poi le coincidenze, lo zaino in spalla, sedermi per terra, attraversare la strada, mangiare i granelli delle caraemelle alla mora, guardare lui mentre dorme, immaginare una vita dietro ad uno sguardo, un flauto che suona, la carbonara, non ricordare cosa devo fare, gli orecchini spaiati, le scarpe consumate.
Un giorno finirò di studiare il gaelico, aprirò un B&B in Irlanda sospeso tra la terra e il mare. Farò il giro del mondo, come mi va.
Nel frattempo racconto a modo mio gli attimi: quelli che ti sfiorano, ti guardano e ti restano intrappolati tra mani e piedi. E le storie che mi son passate accanto e mi hanno solleticato gli occhi.
Senza troppi accorgimenti.. qua e là.. così… come viene!
Go n-éirì an bothar leat!
Io sono un clown e faccio collezione di attimi. (H. Boll)
Mi sa che son troppo grande per riuscire a vedere il mondo, da grande. Solo quello. Veramente, solo quello mi fa incazzare
Dai pensieri degli altri
Come acrobati che camminano sul filo a metà percorso, quando ogni respiro fa sussultare e ondeggiare, quando dietro è discesa e davanti è salita, all'ora è il momento che scordiamo che quella sfida era un gioco. Il filo teso della nostra vita. (Luca)
"la casa degli spiriti" (allende)
Clara trascorse l’infanzia ed entrò nella giovinezza fra le pareti della sua casa, in un mondo di storie stupefacenti, di silenzi tranquilli, in cui il tempo non era scandito da orologi e da calendari e dove gli oggetti avevano una vita propria, le apparizioni si sedevano a tavola e parlavano con gli uomini, il passato e il futuro facevano parte della stessa cosa e la realtà del presente era un caleidoscopio di specchi disordinati in cui tutto poteva succedere.
Un po' di contraddizione: tu potresti sembrare sia un tipo a cuor leggero che serio. Questo perché sei bravo a fluire come la corrente, ma sei anche molto profondo. Molto intuitivo, entri facilmente in sintonia con le emozioni e gli stati d'animo delle persone: riesci a bussare nelle relazioni emozionali profonde e a metterti in contatto con gli altri. Preferisci una vita tranquilla ed armoniosa, ma sai farti strada tra le onde. Hai un'abilità nell'aiutare le persone a cavarsela e a rendere la vita un po' più serena.
IL FIORE: IRIS
Sei una persona unica che cerca la novità nella vita. Un cercatore d'ispirazione: devi spesso cambiare scenario per ricaricarti. Non vai molto d'accordo con strutture e regole: hai bisogno di farti tu la strada. Le tue relazioni ideali sono libere e fluenti. Nessuno riesce a vincolarti. Sei incredibilmente speranzoso e coraggioso. Anche nel momento in cui vieni sfidato dalla vita, credi che tutto si risolverà. I tuoi sentimenti corrono profondi e sei una persona molto riconoscente.
TONALITA' DI VERDE: VERDE ALZAVOLA
Sei un tipo originale, difficile trovare qualcuno che ti somigli: espressivo e creativo, hai un talento per rendere possibile l'impossibile. Nonostante tu sia un po' insolito, non spaventi le persone con i tuoi guizzi. La tua cordialità contrasta bene le strane abitudini che probabilmente hai.
CITTA': DUBLINO
Amichevole e semplice, ami assaporarti l'Europa senza snobismo né presunzione: sei la persona perfetta che impazzisce in mezzo alla folle del pub... o che si gode una biciclettata attraverso la parte vecchia della città
COSA DICONO I TUOI CALZINI DI TE?
Sempre spiritoso, spontaneamente disinvolto, coraggioso e un po' strano
FIGURA MITOLOGICA: CHIMERA
Devota agli amici e alla famiglia, espressiva e tendi a sommergere gli altri dalla tua forte emotività
FRUTTA SECCA: ANACARDIO
MORRA: CARTA
Mente costantemente attiva, ti adatti alle situazioni e riesci sempre a venirne fuori.
IL TUO BLOG
Sei un po'... insolito. E così è anche il tuo blog. Sei impulsivo e spesso posti la prima cosa che ti passa per la testa. Sei senza freni: il tuo blog tende a colpire, anche se non sarebbe il tuo intento. Tendi a cambiare il tuo blog spesso, sperimentando nuovi modelli e nuovi contenuti.
«Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001»
Poiché le immagini presenti sono realizzate dall'autrice, è vietata la riproduzione senza il suo consenso.
Per le immagini e le parole che non mi appartengono, sarà sempre citato l'autore e potranno essere rimosse in ogni momento.
La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.
Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.
Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere
(da “Amor America” di M.Torres)
Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)
Dal riflesso sul finestrino, l'espressione appare contratta. Con gli occhi, suona una musica in Forte... una melodia che fatica ad armonizzare con quella della figlia, che le siede a fianco.. lei è arrabbiata, lontana.. Il bimbo invece saltella, si attacca al finestrino. Curioso, sorride.. suona una melodia dolce in Allegretto.. qualche pausa qua e là. Poi musica, di violini ed ottavino.
Ad un certo punto una botta, la testa dolorante. Pausa.
Il pianto rompe il silenzio, gli occhi smettono di suonare e si rivolgono, dolci, a lui. Un mano sulla testa, un bacio.. una carezza, un sorriso. Lei se ne va, con il figlio in braccio. La ragazza rimane rannicchiata sul sedile: l’accento si perde, il ritmo si fa più debole. Gli occhi ora sono socchiusi: lei abbassa la testa, l'espressione diventa meno severa.. la dolcezza colora lo sguardo.
Pausa.
Lei torna.. ora il bimbo dorme. Uno sguardo alla figlia. Poi si siede.
Dal riflesso sul finestrino, l'espressione del viso è ancora contratta. In una mano, un libro; appoggiata sul braccio, la testa del piccolo. Sul sedile a fianco, lei è di nuovo sveglia, lo sguardo è tornato torvo. Forse una vecchia discussione, forse irrisolte incomprensioni, forse la rabbia della giovinezza.. il ritmo torna veloce e qualche trillo risuona in Allegro con fuoco.
Dal riflesso sul finestrino, un soffio di amarezza.. immagini di melodie stonate e troppo complicate.. parole troppo forti, accompagnate da emozioni più profonde. Una storia che ha visto strade lunghe e faticose, curve troppo strette e discese troppo ripide.
Pausa La notte che scorre sui binari, gli occhi che si posano sul finestrino.. il sonno di qualcuno e le risate di altri.. il tempo che scappa via dallo sguardo, lontano tra i ricordi.. La notte.. la sua musica che si addolcisce.. il Forte si fa Mezzopiano, l’Allegro diventa Moderato.. poi Andante. Un sax accompagna la tenerezza degli occhi..
Dal riflesso sul finestrino, ad un certo punto, un sorriso. Un Quattro Mani di pianoforte prende forma. Il braccio si avvicina alla mano della ragazza. Lo sguardo si fa semplice e puro; poi una parola, a bassa voce.
Dal riflesso sul finestrino, vengono proiettate immagini di anime legate insieme.. un pacchetto di arachidi unisce i sorrisi, incrocia le mani. Ora solo note di sottofondo.. suonate in un Larghetto con grazia, sussurrate appena. Flauto e sax, un quattro mani di pianoforte, qualche inserimento di violino e clarinetto..
Un sorriso.
Libero il mio sguardo.. lo faccio correre lontano, tra le luci della notte. Tra i riflessi sul finestrino, mi vedo sopraffatta dalla tenerezza di una storia rubata.. ma così delicata. Mi sento intrappolata in una musica che non mi appartiene.. ma che mi fa respirare forte, mi riempie il cuore.
Lascio andare i miei pensieri..
Dal riflesso sul finestrino, vedo lui, chino sul giornale.. sento la stanchezza.. sento l'amore e le cose non dette. Un'altra melodia suona tra i riflessi del vetro. Un sorriso. Un bacio.
Cambia la tonalità, cambia il ritmo. Il tempo si fa semplice e il movimento melodico.. ma la musica continua a suonare, la stessa. Un contrappunto. Quasi una famiglia di note. Un’armonia delicata.
La chiamo Variazione sul tema "Intercity Night 234 Roma-Vienna".. nella mia testa sento ancora la musica!
foto e pensieri: registrati durante il viaggio di ritorno in treno, nella notte tra il 28-29 luglio 2008
Se ne va, se ne va, se ne va! ...Se n'è andato! E col momento, se n'è andata l'eternità! Juan Ramon Jimenez - "Il momento"
Nemmeno un giorno e già si assapora il gusto del passato... in una mano l'eternità e nell'altra l'istante vissuto ed assaporato... eppure, per metterle insieme.. qualche granello di questa sabbia, vola via... si perde... se ne va... che sfuggente delizia!
Al ritorno da un viaggio, si appoggia la valigia a terra (lo zaino, in questo caso) e ci si guarda allo specchio, sconvolti e sorridenti... il nostro campo è finito, i lupi sono a casa, a raccontare di Grandi Maghi, di terribili signori della notte, di pozioni magiche e di amuleti da costruire...
Le braci ardono ancora.. le sento sotto ai piedi, me le sento fumanti sotto al naso.. s
ono emozioni che non bruciano, queste!
Abbiamo fatto magie con le nostre bacchette, nascosto lacrime dietro ai nostri mantelli! e tirato fuori carezze dai nostri cappelli! Abbiamo vissuto storie fantastiche e camminato in punta di piedi, insieme, per mano, in ogni fiaba...
E alla fine siamo riusciti a raccontare la favola più bella, la nostra!
Nessun grande scrittore, nessun libro famoso... solo la nostra, piccola, meravigliosa storia!
C’era una volta, laggiu’ nel Boscofondo, un grande casolare immerso tra la luna e le stelle. Un’antica pergamena sullo stipite cosi’ narrava: ACCADEMIA DI MAGICA MAGIA DI BOSCOFONDO. Requisiti obbligatori per essere ammessi: coraggio, forza, astuzia, generosita’, onore e lealta’. Gli eletti saranno personalmente invitati dal magico folletto messaggero a presentarsi il giorno 13 luglio 2008 muniti di bacchetta e carta di maghita’.
La notte del 12 luglio, nell’ora dodicesima della notte, dalle fessure della casa diroccata, tra ragnatele, calderoni e alambicchi, una violenta folata di vento ruppe il silenzio cristallino ed apri’ un vecchio libro polveroso, da millenni dimenticato in un angolo remoto della soffitta. Quasi come un presagio di magici e misteriosi avvenimenti, un tremolante raggio di Luna illumino’ una pagina su cui echeggiavano queste parole:
TUTTO CIO’ CHE ACCADE
TU LO SCRIVI,
TUTTO CIO’ CHE SCRIVI,
ACCADE
Non si trattava certo di un libro qualsiasi: questo era il Grande Libro Magico, che custodiva tutti i segreti dell’Accademia. Persino gli Spiriti della Notte si interrogavano sul perche’ questo giacesse abbandonato nel tenebroso silenzio della notte.
Dov’era Talibah, il saggio custode della conoscenza?
Perche’ mai non vegliava sui reconditi segreti nascosti tra le pagine di quel libro?
Perche’ mai nessuno era ancora riuscito a continuare a scrivere la magica storia?
In verita’ avevano provato in tanti ma Talibah aveva ormai perso ogni speranza… quand’ecco che uno spirito soffio’ nella mente dei Grandu Maghi: era Kamali, la Fata dei Sogni, che sussurro’ loro di perseverare nella ricerca.
Lei avvertiva la presenza di valorosi maghi nella Terre Pianeggianti.
Erano le 11 di un’assolata mattinata estiva, quando dal cielo terso arrivo’ volando il Magibus fatato: 29 impavidi apprendisti, dopo un anno di duro lavoro, erano pronti ad affrontare la loro sfida piu’ grande.
L’entrata fu rumorosa e scoppiettante ma i nostri eroi si dimostrarono subito all’altezza della missione: magici mantelli e fantastici cappelli presero forma.
Illuminati dal magico fuoco i Grandi Maghi svelarono loro gli oscuri segreti dell’Accademia e lo scopo della loroprode missione.
Il giorno successivo, dopo aver costruito i tintinnanti amuleti per attirare le forze benefiche delle stelle, parteciparono alle Maghiadi: tra Sfere nel cappello, Cavalli Bendati e Quidditch-Maghetto, diedero tutti sfoggio delle loro abilita’ ma la classe dei Salabin risulto’ la piu’ forte. Per rilassare le menti, allietarono la serata con scherzi acquatici e scambi di coppie.
All’alba del martedi’, dopo aver decifrato un arcano puzzle, furono in grado di preparare 3 deliziosi intrugli: pizza pazza, farfalle variopinte, riso salterino, palline festose e baci di fata. All’ora terza, dopo che il Sole culmino’ nel cielo, si rinfrescarono con delle potenti sfere d’acqua. La notte li sorprese tra il chiacchiericcio festoso del fuoco serale…una notte placida li attendeva.
Dalla cima del monte fatato un raggio di sole desto’ il quieto dormir dei piccoli apprendisti. Una lunga e faticosa strada si prospettava davanti ai loro occhi. Passo dopo passo si inoltrarono nel fitto bosco mentre le piu’ benevole creature della foresta vegliavano su di loro. Protetti da Neala, lo spirito del sottobosco, riposarono le loro membra all’ombra della Grande Quercia.
Al calar della sera, arrivo’ la trentesima allieva…ora che il gruppo era al gran completo, il tempo era maturo affinche’ il grande segreto potesse essere rivelato: sotto un’argentea luna piena, Talibah comparve loro nel silenzio carico di aspettativa. Una sconvolgente rivelazione li attendeva: il malvagio Shavannah, guardiano della notte, minacciava l’incolumita’ del grande libro magico e dello stesso Talibah. Sotto il pigolio di stelle di quella notte, consegno’ loro code di lucertola, occhi di drago ed ossa di dinosauro: i soli ingredienti magici che lo avrebbero salvato dal sonno fatale.
Consapevoli dell’importanza di cio’ che era stato loro affidato, conservarono le forze per la grande sfida del giorno successivo.
Infatti, come predetto dal saggio Talibah, Shavannah riusci’ a rubare il grande libro e ad addormentare il custode della conoscenza.
Nel meriggio del giorno 17 combatterono strenuamente nel Deserto Stellato tra le innumerevoli insidie del luogo. Alla fine la classe dei Dorati ebbe la meglio e pote’ cosi’ meritarsi l’onore di pronunciare la magica formula, aiutati dai Grandi Maghi e risvegliare cosi’ il saggio custode.
Privati della loro vista, muniti solo della cieca fiducia verso i compagni di magia, affrontarono le tenebre impenetrabili eraggiunsero il monastero delle stelle. Solo grazie al loro eccezionale coraggio, il libro pote’ rivelarsi davanti ai loro occhi.
La missione piu’ impegnativa era stata compiuta: avevano cosi’ dimostrato di possedere tutte le caratteristiche fondamentali per scrivere la loro magica storia sul Grande Libro.
Inconsapevoli dei loro talenti, riuscirono a sprigionare la magia nascosta nel loro cuore e a creare la favola piu’ bella.
Il Consiglio dei Maghi pote’ constatare la bellezza della loro favolosa creazione: da un piccolo seme era cresciuto un maestoso albero carico di frutti, tutti diversi ma tutti ugualmente indispensabili.
Ecco avverato l’arcano presagio che il vento aveva annunciato in quella tempestosa notte: tutto cio’ che era accaduto era stato scritto…. Tutto cio’ che sarebbe stato scritto sarebbe accaduto.
Il fuoco di quella notte senza luna serbava in se’ i segreti di mille altre avventure ancora da svelare.
Ora che i Piccoli Apprendisti erano stati promossi, potevano decidere se prendere in mano la loro magia e continuare la loro fantastica avventura oppure lasciarla appassire…
Ma la magia non finisce qui... il Libro Magico né è la testimonianza!
Per chi lo sente, per chi ci vuole credere, per chi non capisce, per chi ha voglia di immaginare, per chi ha il coraggio di inventare... per chi si sente il protagonista, per chi sbircia dal buco della serratura e sorride... per chi, leggendo, si addormenta, per chi si sente tanto grande da tornar bambino... per chi guarda con sospetto, per chi si sbalordisce, per chi sa ancora meravigliarsi davanti alla fantasia... per chi chiude gli occhi ed immagina la sua, piccola, meravigliosa, fiaba più bella!
Portatemi il tramonto in una coppa - Calcolate le caraffe del mattino E ditemi quant'è la Rugiada - Ditemi fin dove si spinge il mattino - Ditemi a che ora va a dormire il tessitore Che filò le vastità d'azzurro!
Tutto inizia una stellata serata estiva.. giugno.. cena di famiglia.. dalla carbonara agli allevamenti di polli.. dalla polenta alla crisi petrolifera.. sì, tradizionali chiacchiere familiari, direi! E' il caffé poi che peggiora sempre la situazione! Uno pensa di essersi salvato da "Solo in Italia può succedere così!" .. e invece! il caffé deve avere qualcosa di strano dentro!f orse qualche parola, o forse l'odore! o forse, più probabile, con la pancia piena, i discorsi vengono più interessanti: dottori, ingegneri, medici, avvocati.. chiamiamole tradizionali chiacchiere familiari! con toga e martelletto (se così si chiama!)
Ad un certo punto, dal dibattito sulla presunta falsità delle immagini dell'uomo sulla Luna, si passa al tetano! Dalle stelle alle stalle, proprio! Ma prima o poi bisogna pur arrivare a parlare di malattie strane, altrimenti non ci si trova nemmeno la giusta soddisfazione! ;)
Forse l'idea del tetano o forse qualche mania ipocondriaca di troppo, mi fanno controllare il libretto... cavolo!!17 anni che non faccio più il richiamo! ma non era obbligatorio ogni 10?! L'idea di partire per un campo scout senza l'antitetanica non mi piace troppo e così inizio il mio giro d'informazione!
Dopo qualche giorno arrivo a chiamare il distretto, qui, nel mio comune!
ore 10.30, di un'assolata mattinata di luglio "Pronto... Servizio Igiene", risponde una voce calda e profonda "Oh, sì, buongiorno! Un'informazione: mi è scaduta l'antitetanica e volevo sapere se..." "Scusi, Signora, ma questo è l'orario del servizio igiene. Mi può richiamare tra le 12.30 e le 13? La ringrazio."
Mh... tra le 12.30 e le 13... chissà, forse cambia il dottore, ho pensato io!
E invece!!
ore 12.45 "Pronto... Servizio Vaccinazioni", risponde quella stessa voce calda e profonda "Oh, sì, buongiorno! Ho chiamato prima per avere un'informazione: mi è scaduta l'antitetanica e volevo sapere se posso venire a rinnovarla" "Di che anno è, Signora?" "1984" "Ah, allora i quattro richiami li ha già fatti. Le verrà rifatta direttamente in pronto soccorso nel caso in cui dovesse presentare ferite importanti. Buona giornata, arrivederci"
Eh, già! Sono cose che, dal telefono dell'ufficio igiene, non si possono dire! Altrimenti il telefono dell'ufficio vaccinazioni può sentirsi inutile!
L'immagine è poco chiara, ma negli occhi lo vedo ancora! Sento nelle orecchie le urla della gente, sento la mano di Matteo che stringe, sento la voce di Ligabue che entra, profonda e roca.. sento che vibra fin dentro allo stomaco! Vedo chi è là, sotto.. stretti.. Vedo le mani di chi sta davanti a me.. colgo i sorrisi, i baci.. gli sguardi.. la delicatezza delle parole, che ballano sulle mani alzate.. come se se le stessero passando tutti, quelle parole danzanti, sulla punta delle dita.. come con un palloncino, protagonista di una festa di compleanno!
Sento quelle parole.. vedo il mago Walter.. Mario!.. vedi i miei amici, seduti davanti alla sede, aspettando di decidere dove andare a mangiare.. vedo anche me, mentre m'infilo gli occhiali, sperando sia quello il motivo per cui non riesco più a vedere la meta.. li metto e li tolgo.. li riprovo e li cambio..
Ci son macchine nascoste e, però, nascoste male e le vedi dondolare al ritmo di chi è li dentro per potersi consolare godendo sui clacson. Fra i fantasmi di Elvis ci son nuvole in certe camere e meno ombrelli di quel che pensi. Lo sapete cos'ha in testa il mago Walter quando il trucco gli riesce non pensa più a niente? E i ragazzi son in giro, certo alcuni sono in sala giochi e l'odore dei fossi forse lo riconoscono in pochi. E le senti le vene piene di ciò che sei e ti attacchi alla vita che hai
Leggero, nel vestito migliore, senza andata né ritorno, senza destinazione. Leggero, nel vestito migliore, nella testa un po' di sole ed in bocca una canzone.
Dove passerà la banda, col suo suono fuori moda col suo suono un giorno un po' pesante un giorno invece troppo leggero? mentre Key si sbatte perché le urla la vena pensi che sei fortunato: ti è mancato proprio solo un pelo e ti vedi con una che fa il tuo stesso giro e ti senti il diritto di sentirti leggero c'è qualcuno che urla per un addio al celibato per una botta di vita con una troia affittata. E le senti le vene piene di ciò che sei e ti attacchi alla vita che hai.
(da LyricsMania.com)
Leggero... senza andata, né ritorno... senza destinazione.. sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone... Ahhhhh, eccomi a respirare a pieni polmoni!
foto: concerto di Ligabue a San Siro, 4 luglio 2008
Ero ventenne o poco più e come tutti, credo, anch’io sognavo di partire. “Le Parole del Mare” (di V. Serra), è uno dei pochi libri che tengo sempre accanto al letto… un augurio, forse.. o un monito?! A volte un rifugio. Altre volte semplicemente una scusa, per sognarmi seduta sulla prua di una vecchia nave ormeggiata al porto… troppo vecchia per ripartire, ma con quello stesso fremito nel cuore per ogni onda che le accarezza i piedi, di una vernice ormai scolorita dai lunghi viaggi.
Sarà che è estate.. sarà che tutti qui partono… sarà che io mi agito perché non posso partire per il viaggio che vorrei… o forse sarà che sono una sognatrice... Anzi, sono proprio una sognatrice! ..il viaggio degli altri diventa il mio! E’ sempre così. Io, se fossi stata lui, non ci sarei andata al mare a Jesolo: troppo affollato, troppo casino! E’ meglio Carole, no?! … Ma forse sono semplicemente quei ricordi che bussano al cuore ogni volta che la fantasia mi accompagna fin laggiù! ;p E perché non andare in Norvegia, piuttosto che in Danimarca?! I fiordi! Io sinceramente preferirei vedere i fiordi! In Danimarca non sono altrettanto belli! Il viaggio di nozze in Zambia… bella l’Africa, sì! In Zambia però… per i miei gusti ci son troppi villaggi turistici! Mi sentirei come quegli italiani che scendono sbraitando dai Magic Bus scoperti che fanno il giro della città… “veloci che è già mezzogiorno e mezzo!! Il ristorantino sull’angolo è perfetto!io mangio lo scoglio oggi!”… certo, mangiare italiano pure lì, dall’altra parte del mondo, è fondamentale! Senza la pasta, chissà, l’organismo ne risente! O peggio ancora, chissà quali malattie strane ci saranno nascoste tra le banane di questo sperduto paese! Eh.. poveri italiani.. per fortuna che so parlar l’inglese, penso io!! Chi li conosce questi?!?! ;) Vabbé… a volte affiorano i ricordi… e un po’ di gelosia!! ;p
Ma… e il mio?! Il mio viaggio?! Sto cambiando il programma di quello degli altri e il mio deve ancora incominciare! Sono ancora ormeggiata qui! Incatenata dai mille impegni, pizzicata da qualche senso di colpa… avvicinata da qualche pazza idea… poi vedo i libri, vedo il cartellone da completare, l’appuntamento da confermare… Ma sono ancora ormeggiata qui?! E sono pure a 50 km dal mare! Nemmeno quello può farmi compagnia la sera!!!
Ma dimentico la cosa più importante: questo è il mio viaggio! Me lo sono scelta! Non sarà sulla nave che gira il continente… non vedrò Capo Horn… e per il momento non mi affaccerò sulle Cliffs of Moher, ma…
Ma ho accanto a me la persona più bella del mondo, l’unica che dà senso agli scleri di chi vuole partire ma in fondo sa che deve aspettare il momento giusto! Ho amici che mi stanno ad ascoltare da lontano ed altri che mi abbracciano col sorriso! Amici sconosciuti che a volte mi sembra di incontrare tutti i giorni, a tavola, con un piatto davanti ed un buon bicchiere di vino (veneto stavolta!! ;)), nascosti dal velo dell’invisibilità, ma così veri da sembrare quasi storici! E poi qui, solo qui, potrò avere quel concerto per me… e per noi… solo per noi! ;) Sempre qui… mi aspettano trenta bambini per tirar fuori, insieme a me, la favola più bella che è nascosta dentro di loro… la favola prima di dormire, la carezza contro il mal di pancia, la barzelletta dell’ora di pranzo… la ricerca degli ingredienti magici, rubati da Shavannah, per risvegliare Talibah! Occhi di drago, squame di cerbero e crini di unicorno… buttarli tutti nel braciere per vederli scoppiettare nel fuoco il gioco notturno in mezzo agli alberi, rapiti dal buio, dalla paura e dalla curiosità! Tra una settimana saremo lì, accanto al fuoco, nel mezzo della notte, tra il silenzio e le stelle a guardar su e a respirare forte… a scambiarci il respiro fino a confonderci…
Ahhhhhhh, ma chemmenefrega del mondo?!?! La conchiglia che ho in tasca mi racconta le fiabe del mare tutte le sere, prima di dormire… e mi risveglia con il suo profumo ad ogni alba…
Ero ventenne o poco più e come tutti, credo, anch’io sognavo di partire… Beannacht Dé leat!
Qualcuno c'aveva visto bene, da lontano
ecco le parole di Fabrizio e quelle della sua canzone
"il custode del faro" (winterson)
Io sono un po' zibetto, un po' animale domestico.
Come posso conciliare la natura selvaggia e quella domestica? Il cuore selvaggio che anela alla libertà e il cuore domestico che vuole tornare a casa. Non voglio che tu ti avvicini troppo. Voglio che tu mi prenda in braccio e mi riporti a casa. Non voglio farti sapere dove sono. Voglio un rifugio tra le rocce dove nessuno possa trovarmi. Voglio stare con te.
Un tempo ero un'inguaribile romantica. Lo sono tuttora. Un tempo credevo che l'amore fosse il valore più grande. Lo credo tuttora. Non mi aspetto di essere felice. Non credo che troverò l'amore, qualunque cosa voglia dire, o che, se lo troverò, mi renderà felice. Non penso che l'amore sia una risposta o una soluzione. Penso che l'amore sia una forza della natura, possente come il sole, necessaria, impersonale, immensa, impossibile, una forza che brucia e scalda, che inaridisce e che dà la vita. Quando si spegne, il pianeta muore
Impressing me: le ultime cose viste, ascoltate, lette...
***** (F) "Little Miss Sunshine" dolcemente meraviglioso
***** (F) "Changeling" - C. Eastwood -- doloroso
**** (L) "Il canto della vita" - R. Tagore -- delicato
**** (L) "La poesia della natura" - R. Tagore -- delicato
***** (L) "Un altro giro di giostra" - T. Terzani -- intimo
Fellow Traveller... inseparabili compagni di viaggio
* Amor America (M.Torres)
* Aspettando Godot (S.Beckett)
* Castelli di rabbia (A.Baricco)
* Ceneri (S.Beckett)
* City (A.Baricco)
* Gente di Dublino (J.Joyce)
* Il custode del faro (J.Winterson)
* La casa degli spiriti (I.Allende)
* La lettera d'amore (C.Shine)
* Le ceneri di Angela (F.McCourt)
* Le onde (W.Woolf)
* Le parole del mare (a cura di V.Serra)
* Mrs Dalloway (V.Woolf)
* Noi, ragazzi dello Zoo di Berlino (C. F.)
* Novecento (A.Baricco)
* Oceano Mare (A.Baricco)
* Un giorno della mia vita (B.Sands)
* Una stanza tutta per sè (V.Woolf)
* Va' dove ti porta il cuore (S.Tamaro)
"il custode del faro" - J.Winterson
Lui era soltanto Pew, un vecchio con una borsa di storie sotto il braccio e un modo tutto suo di cucinare le salsicce che ne rendeva la pelle dura come il bossolo di un proiettile, ma, al tempo stesso, era il ponte luminoso che attraversavi e, quando ti voltavi a guardarlo, non lo vedevi più.
Esisteva e non esisteva: ecco com'era Pew.
C'erano giorni in cui sembrava essersi volatilizzato nella spuma che lambiva la base del faro, e giorni in cui Pew era il faro. Il faro, che aveva preso le sue sembianze, che era immobile come lui, incappucciato di nuvole, cieco, ma capace di dispensare la luce per illuminare l'altrui cammino.
Verso aprile '09... in viaggio verso la terra verde
Tiziano Terzani
La regola secondo me è: quando sei a un bivio e trovi una strada che va in su e una che va in giù, piglia quella che va in su. È più facile andare in discesa, ma alla fine ti trovi in un buco. A salire c’è più speranza. È difficile, è un altro modo di vedere le cose, è una sfida, ti tiene all’erta.
Adoro...
il mare d'inverno, con lui
tutto quello che sa di Irlanda
andare in bici
i monaci buddhisti
la voce dei neri
vedere la gente che dorme con la bocca aperta in treno
dare indicazioni per la strada agli stranieri
il solletico
immaginare come sarà
le cose che stanno in un palmo di mano
mettermi lo zaino in spalla
le coincidenze
le stelle, dopo il fuoco di bivacco al campo
sentire il collo dolorante dal tanto ridere
essere ringraziata solo con un sorriso
l'odore di Venezia
immaginare una vita dietro ad uno sguardo
un flauto suonare
le chiacchierate silenziose
il random dell'mp3
ricevere una lettera
bigliettini nella cassetta della posta
chi cammina distratto
attaccar bottone con gli stranieri in treno
gli unplugged
i viaggi improvvisati
le grigliate
entrare in libreria e leggere una pagina a caso di innumerevoli libri
Attraverso monti e valli, con le bellezze del paesaggio che mutano ad ogni passo, ti senti un uomo libero. Non c'è piacere che si avvicini a quello di prepararsi il proprio pasto alla fine del giorno su un piccolo fuoco di braci ardenti; nessun profumo vale l’odore di quel fuoco….
Guardate lontano,e anche quando credete di star guardando lontano, guardate ancora più lontano!
Quando la strada non c'è, inventala!
Procurate di lasciare il mondo un po' migliore di come lo avete trovato