La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

giovedì 31 luglio 2008

Variazione sul tema "Intercity Night 234 Roma-Vienna"


Dal riflesso sul finestrino, l'espressione appare contratta. Con gli occhi, suona una musica in Forte... una melodia che fatica ad armonizzare con quella della figlia, che le siede a fianco.. lei è arrabbiata, lontana..
Il bimbo invece saltella, si attacca al finestrino. Curioso, sorride.. suona una melodia dolce in Allegretto.. qualche pausa qua e là. Poi musica, di violini ed ottavino.

Ad un certo punto una botta, la testa dolorante.
Pausa.


Il pianto rompe il silenzio, gli occhi smettono di suonare e si rivolgono, dolci, a lui. Un mano sulla testa, un bacio.. una carezza, un sorriso. Lei se ne va, con il figlio in braccio.
La ragazza rimane rannicchiata sul sedile: l’accento si perde, il ritmo si fa più debole. Gli occhi ora sono socchiusi: lei abbassa la testa, l'espressione diventa meno severa.. la dolcezza colora lo sguardo.


Pausa.


Lei torna.. ora il bimbo dorme. Uno sguardo alla figlia. Poi si siede.

Dal riflesso sul finestrino, l'espressione del viso è ancora contratta. In una mano, un libro; appoggiata sul braccio, la testa del piccolo. Sul sedile a fianco, lei è di nuovo sveglia, lo sguardo è tornato torvo.
Forse una vecchia discussione, forse irrisolte incomprensioni, forse la rabbia della giovinezza.. il ritmo torna veloce e qualche trillo risuona in Allegro con fuoco.

Dal riflesso sul finestrino, un soffio di amarezza.. immagini di melodie stonate e troppo complicate.. parole troppo forti, accompagnate da emozioni più profonde. Una storia che ha visto strade lunghe e faticose, curve troppo strette e discese troppo ripide.


Pausa
La notte che scorre sui binari, gli occhi che si posano sul finestrino.. il sonno di qualcuno e le risate di altri.. il tempo che scappa via dallo sguardo, lontano tra i ricordi..
La notte.. la sua musica che si addolcisce.. il Forte si fa Mezzopiano, l’Allegro diventa Moderato.. poi Andante. Un sax accompagna la tenerezza degli occhi..

Dal riflesso sul finestrino, ad un certo punto, un sorriso. Un Quattro Mani di pianoforte prende forma. Il braccio si avvicina alla mano della ragazza. Lo sguardo si fa semplice e puro; poi una parola, a bassa voce.

Dal riflesso sul finestrino, vengono proiettate immagini di anime legate insieme.. un pacchetto di arachidi unisce i sorrisi, incrocia le mani.
Ora solo note di sottofondo.. suonate in un Larghetto con grazia, sussurrate appena. Flauto e sax, un quattro mani di pianoforte, qualche inserimento di violino e clarinetto..

Un sorriso.


Libero il mio sguardo.. lo faccio correre lontano, tra le luci della notte. Tra i riflessi sul finestrino, mi vedo sopraffatta dalla tenerezza di una storia rubata.. ma così delicata. Mi sento intrappolata in una musica che non mi appartiene.. ma che mi fa respirare forte, mi riempie il cuore.

Lascio andare i miei pensieri..

Dal riflesso sul finestrino, vedo lui, chino sul giornale.. sento la stanchezza.. sento l'amore e le cose non dette. Un'altra melodia suona tra i riflessi del vetro.
Un sorriso.
Un bacio.

Cambia la tonalità, cambia il ritmo. Il tempo si fa semplice e il movimento melodico.. ma la musica continua a suonare, la stessa. Un contrappunto. Quasi una famiglia di note. Un’armonia delicata.


La chiamo Variazione sul tema "Intercity Night 234 Roma-Vienna".. nella mia testa sento ancora la musica!

foto e pensieri: registrati durante il viaggio di ritorno in treno, nella notte tra il 28-29 luglio 2008

martedì 29 luglio 2008

Vacanze romane .. il cuore


Due anime specchiate dal sole, passeggiando tra le strade di Roma:

un libro per guidare il passo e la mente, curiosità risposte e domande senza perché


Riflessi d’acqua in un bagno di storia e di meraviglia

un sospiro leggero tra i raggi di sole e i battiti di cuori all'unisono


Il cielo dal colle, in un bagno di immensità e ricordi

guardando lontano si sentono echi di antiche battaglie e profumi di nuove leggende


Un tramonto di nuvole sotto il sole che scende

un viaggio da ricordare.. stretto tra le mani di chi si ama

foto: Roma; in sequenza: Piazza della Repubblica (2), Circo Massimo e Palatino, Colosseo

giovedì 24 luglio 2008

Occhi di brace

... e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l' altro cielo)
d'un demone alla mia vista

(Edgar Allan Poe - "Solo")


martedì 22 luglio 2008

Un momento d'eternità

Se ne va, se ne va, se ne va!
...Se n'è andato!
E col momento,
se n'è andata l'eternità!

Juan Ramon Jimenez - "Il momento"


Nemmeno un giorno e già si assapora il gusto del passato...
in una mano l'eternità e nell'altra l'istante vissuto ed assaporato... eppure, per metterle insieme.. qualche granello di questa sabbia, vola via... si perde... se ne va... che sfuggente delizia!

lunedì 21 luglio 2008

La nostra magica storia

Al ritorno da un viaggio, si appoggia la valigia a terra (lo zaino, in questo caso) e ci si guarda allo specchio, sconvolti e sorridenti... il nostro campo è finito, i lupi sono a casa, a raccontare di Grandi Maghi, di terribili signori della notte, di pozioni magiche e di amuleti da costruire...


Le braci ardono ancora.. le sento sotto ai piedi, me le sento fumanti sotto al naso.. s
ono emozioni che non bruciano, queste!

Abbiamo fatto magie con le nostre bacchette, nascosto lacrime dietro ai nostri mantelli! e tirato fuori carezze dai nostri cappelli! Abbiamo vissuto storie fantastiche e camminato in punta di piedi, insieme, per mano, in ogni fiaba...

E alla fine siamo riusciti a raccontare la favola più bella, la nostra!
Nessun grande scrittore, nessun libro famoso... solo la nostra, piccola, meravigliosa storia!

C’era una volta, laggiu’ nel Boscofondo, un grande casolare immerso tra la luna e le stelle. Un’antica pergamena sullo stipite cosi’ narrava: ACCADEMIA DI MAGICA MAGIA DI BOSCOFONDO. Requisiti obbligatori per essere ammessi: coraggio, forza, astuzia, generosita’, onore e lealta’. Gli eletti saranno personalmente invitati dal magico folletto messaggero a presentarsi il giorno 13 luglio 2008 muniti di bacchetta e carta di maghita’.

La notte del 12 luglio, nell’ora dodicesima della notte, dalle fessure della casa diroccata, tra ragnatele, calderoni e alambicchi, una violenta folata di vento ruppe il silenzio cristallino ed apri’ un vecchio libro polveroso, da millenni dimenticato in un angolo remoto della soffitta. Quasi come un presagio di magici e misteriosi avvenimenti, un tremolante raggio di Luna illumino’ una pagina su cui echeggiavano queste parole:

TUTTO CIO’ CHE ACCADE

TU LO SCRIVI,

TUTTO CIO’ CHE SCRIVI,

ACCADE

Non si trattava certo di un libro qualsiasi: questo era il Grande Libro Magico, che custodiva tutti i segreti dell’Accademia. Persino gli Spiriti della Notte si interrogavano sul perche’ questo giacesse abbandonato nel tenebroso silenzio della notte.

Dov’era Talibah, il saggio custode della conoscenza?

Perche’ mai non vegliava sui reconditi segreti nascosti tra le pagine di quel libro?

Perche’ mai nessuno era ancora riuscito a continuare a scrivere la magica storia?

In verita’ avevano provato in tanti ma Talibah aveva ormai perso ogni speranza… quand’ecco che uno spirito soffio’ nella mente dei Grandu Maghi: era Kamali, la Fata dei Sogni, che sussurro’ loro di perseverare nella ricerca.

Lei avvertiva la presenza di valorosi maghi nella Terre Pianeggianti.

Erano le 11 di un’assolata mattinata estiva, quando dal cielo terso arrivo’ volando il Magibus fatato: 29 impavidi apprendisti, dopo un anno di duro lavoro, erano pronti ad affrontare la loro sfida piu’ grande.

L’entrata fu rumorosa e scoppiettante ma i nostri eroi si dimostrarono subito all’altezza della missione: magici mantelli e fantastici cappelli presero forma.

Illuminati dal magico fuoco i Grandi Maghi svelarono loro gli oscuri segreti dell’Accademia e lo scopo della loro prode missione.

Il giorno successivo, dopo aver costruito i tintinnanti amuleti per attirare le forze benefiche delle stelle, parteciparono alle Maghiadi: tra Sfere nel cappello, Cavalli Bendati e Quidditch-Maghetto, diedero tutti sfoggio delle loro abilita’ ma la classe dei Salabin risulto’ la piu’ forte. Per rilassare le menti, allietarono la serata con scherzi acquatici e scambi di coppie.

All’alba del martedi’, dopo aver decifrato un arcano puzzle, furono in grado di preparare 3 deliziosi intrugli: pizza pazza, farfalle variopinte, riso salterino, palline festose e baci di fata. All’ora terza, dopo che il Sole culmino’ nel cielo, si rinfrescarono con delle potenti sfere d’acqua. La notte li sorprese tra il chiacchiericcio festoso del fuoco serale…una notte placida li attendeva.

Dalla cima del monte fatato un raggio di sole desto’ il quieto dormir dei piccoli apprendisti. Una lunga e faticosa strada si prospettava davanti ai loro occhi. Passo dopo passo si inoltrarono nel fitto bosco mentre le piu’ benevole creature della foresta vegliavano su di loro. Protetti da Neala, lo spirito del sottobosco, riposarono le loro membra all’ombra della Grande Quercia.

Al calar della sera, arrivo’ la trentesima allieva…ora che il gruppo era al gran completo, il tempo era maturo affinche’ il grande segreto potesse essere rivelato: sotto un’argentea luna piena, Talibah comparve loro nel silenzio carico di aspettativa. Una sconvolgente rivelazione li attendeva: il malvagio Shavannah, guardiano della notte, minacciava l’incolumita’ del grande libro magico e dello stesso Talibah. Sotto il pigolio di stelle di quella notte, consegno’ loro code di lucertola, occhi di drago ed ossa di dinosauro: i soli ingredienti magici che lo avrebbero salvato dal sonno fatale.

Consapevoli dell’importanza di cio’ che era stato loro affidato, conservarono le forze per la grande sfida del giorno successivo.

Infatti, come predetto dal saggio Talibah, Shavannah riusci’ a rubare il grande libro e ad addormentare il custode della conoscenza.

Nel meriggio del giorno 17 combatterono strenuamente nel Deserto Stellato tra le innumerevoli insidie del luogo. Alla fine la classe dei Dorati ebbe la meglio e pote’ cosi’ meritarsi l’onore di pronunciare la magica formula, aiutati dai Grandi Maghi e risvegliare cosi’ il saggio custode.

Privati della loro vista, muniti solo della cieca fiducia verso i compagni di magia, affrontarono le tenebre impenetrabili e raggiunsero il monastero delle stelle. Solo grazie al loro eccezionale coraggio, il libro pote’ rivelarsi davanti ai loro occhi.

La missione piu’ impegnativa era stata compiuta: avevano cosi’ dimostrato di possedere tutte le caratteristiche fondamentali per scrivere la loro magica storia sul Grande Libro.

Inconsapevoli dei loro talenti, riuscirono a sprigionare la magia nascosta nel loro cuore e a creare la favola piu’ bella.

Il Consiglio dei Maghi pote’ constatare la bellezza della loro favolosa creazione: da un piccolo seme era cresciuto un maestoso albero carico di frutti, tutti diversi ma tutti ugualmente indispensabili.

Ecco avverato l’arcano presagio che il vento aveva annunciato in quella tempestosa notte: tutto cio’ che era accaduto era stato scritto…. Tutto cio’ che sarebbe stato scritto sarebbe accaduto.

Il fuoco di quella notte senza luna serbava in se’ i segreti di mille altre avventure ancora da svelare.

Ora che i Piccoli Apprendisti erano stati promossi, potevano decidere se prendere in mano la loro magia e continuare la loro fantastica avventura oppure lasciarla appassire…



Ma la magia non finisce qui... il Libro Magico né è la testimonianza!
Per chi lo sente, per chi ci vuole credere, per chi non capisce, per chi ha voglia di immaginare, per chi ha il coraggio di inventare... per chi si sente il protagonista, per chi sbircia dal buco della serratura e sorride... per chi, leggendo, si addormenta, per chi si sente tanto grande da tornar bambino... per chi guarda con sospetto, per chi si sbalordisce, per chi sa ancora meravigliarsi davanti alla fantasia... per chi chiude gli occhi ed immagina la sua, piccola, meravigliosa, fiaba più bella!



sabato 12 luglio 2008

Passo dopo passo



Eccoci qui, con le mani nello zaino, i piedi sul sacco a pelo e la testa penzolante tra l'alba e il tramonto di domani...


Discover Eddie Vedder!


RISE / SOLLEVARSI

Lyrics/ Music: Ed Vedder

Così va il mondo: non puoi mai sapere dove mettere tutta la tua fede e dove ti porterà

Mi solleverò bruciando dei buchi neri nei ricordi bui
Mi solleverò trasformando gli errori in oro

Così passa il tempo, troppo veloce da domare
Improvvisamente ingoiato dai segni... ma guarda un po'

Mi solleverò troverò la mia direzione magneticamente
Mi solleverò giocherò il mio asso nella manica

da pearljamonline.it,

dalla colonna sonora di "Into the wild"


Mi prendo la mia settimana di avventura, di gioco e di magia... fotografando nuvole di sogni e colorando visi carichi di emozioni.

Giocherò il mio asso nella manica, pronta a prendere ciò che viene senza perdermi ciò che voglio!

Buona vita a chi, restando, continua a camminare... passo dopo passo!

Beannacht Dé leat!

giovedì 10 luglio 2008

Troppe domande per semplici sensazioni


Portatemi il tramonto in una coppa -
Calcolate le caraffe del mattino
E ditemi quant'è la Rugiada -
Ditemi fin dove si spinge il mattino -
Ditemi a che ora va a dormire il tessitore
Che filò le vastità d'azzurro!

(di Emily Dickinson)
foto: 22 gennaio 2005

"Solo in Italia può succedere così!!"

Tutto inizia una stellata serata estiva.. giugno.. cena di famiglia.. dalla carbonara agli allevamenti di polli.. dalla polenta alla crisi petrolifera.. sì, tradizionali chiacchiere familiari, direi!
E' il caffé poi che peggiora sempre la situazione! Uno pensa di essersi salvato da "Solo in Italia può succedere così!" .. e invece! il caffé deve avere qualcosa di strano dentro!f orse qualche parola, o forse l'odore! o forse, più probabile, con la pancia piena, i discorsi vengono più interessanti: dottori, ingegneri, medici, avvocati.. chiamiamole tradizionali chiacchiere familiari! con toga e martelletto (se così si chiama!)

Ad un certo punto, dal dibattito sulla presunta falsità delle immagini dell'uomo sulla Luna, si passa al tetano! Dalle stelle alle stalle, proprio! Ma prima o poi bisogna pur arrivare a parlare di malattie strane, altrimenti non ci si trova nemmeno la giusta soddisfazione! ;)

Forse l'idea del tetano o forse qualche mania ipocondriaca di troppo, mi fanno controllare il libretto... cavolo!!17 anni che non faccio più il richiamo! ma non era obbligatorio ogni 10?!
L'idea di partire per un campo scout senza l'antitetanica non mi piace troppo e così inizio il mio giro d'informazione!

Dopo qualche giorno arrivo a chiamare il distretto, qui, nel mio comune!

ore 10.30, di un'assolata mattinata di luglio
"Pronto... Servizio Igiene", risponde una voce calda e profonda
"Oh, sì, buongiorno! Un'informazione: mi è scaduta l'antitetanica e volevo sapere se..."
"Scusi, Signora, ma questo è l'orario del servizio igiene. Mi può richiamare tra le 12.30 e le 13? La ringrazio."

Mh... tra le 12.30 e le 13... chissà, forse cambia il dottore, ho pensato io!

E invece!!

ore 12.45
"Pronto... Servizio Vaccinazioni", risponde quella stessa voce calda e profonda
"Oh, sì, buongiorno! Ho chiamato prima per avere un'informazione: mi è scaduta l'antitetanica e volevo sapere se posso venire a rinnovarla"
"Di che anno è, Signora?"
"1984"
"Ah, allora i quattro richiami li ha già fatti. Le verrà rifatta direttamente in pronto soccorso nel caso in cui dovesse presentare ferite importanti. Buona giornata, arrivederci"


Eh, già! Sono cose che, dal telefono dell'ufficio igiene, non si possono dire! Altrimenti il telefono dell'ufficio vaccinazioni può sentirsi inutile!

E ce ne sarebbe da dire!!!
Ecco qualche spunto!





martedì 8 luglio 2008

..Nella testa un po' di sole ed in bocca una canzone

L'immagine è poco chiara, ma negli occhi lo vedo ancora! Sento nelle orecchie le urla della gente, sento la mano di Matteo che stringe, sento la voce di Ligabue che entra, profonda e roca.. sento che vibra fin dentro allo stomaco! Vedo chi è là, sotto.. stretti.. Vedo le mani di chi sta davanti a me.. colgo i sorrisi, i baci.. gli sguardi.. la delicatezza delle parole, che ballano sulle mani alzate.. come se se le stessero passando tutti, quelle parole danzanti, sulla punta delle dita.. come con un palloncino, protagonista di una festa di compleanno!

Sento quelle parole.. vedo il mago Walter.. Mario!.. vedi i miei amici, seduti davanti alla sede, aspettando di decidere dove andare a mangiare.. vedo anche me, mentre m'infilo gli occhiali, sperando sia quello il motivo per cui non riesco più a vedere la meta.. li metto e li tolgo.. li riprovo e li cambio..

sorrido!

mentre ascolto questa canzone..

Discover Luciano Ligabue!


Ci son macchine nascoste e, però, nascoste male
e le vedi dondolare al ritmo di chi è li dentro per potersi consolare godendo sui clacson.
Fra i fantasmi di Elvis ci son nuvole in certe camere
e meno ombrelli di quel che pensi.
Lo sapete cos'ha in testa il mago Walter
quando il trucco gli riesce non pensa più a niente?
E i ragazzi son in giro, certo alcuni sono in sala giochi
e l'odore dei fossi forse lo riconoscono in pochi.
E le senti le vene piene di ciò che sei
e ti attacchi alla vita che hai

Leggero, nel vestito migliore, senza andata né ritorno, senza destinazione.
Leggero, nel vestito migliore, nella testa un po' di sole ed in bocca una canzone.

Dove passerà la banda, col suo suono fuori moda
col suo suono un giorno un po' pesante
un giorno invece troppo leggero?
mentre Key si sbatte perché le urla la vena
pensi che sei fortunato:
ti è mancato proprio solo un pelo
e ti vedi con una che fa il tuo stesso giro
e ti senti il diritto di sentirti leggero
c'è qualcuno che urla per un addio al celibato
per una botta di vita con una troia affittata.
E le senti le vene piene di ciò che sei
e ti attacchi alla vita che hai.

(da LyricsMania.com)


Leggero... senza andata, né ritorno... senza destinazione.. sulla testa un po' di sole ed in bocca una canzone...
Ahhhhh, eccomi a respirare a pieni polmoni!

foto: concerto di Ligabue a San Siro, 4 luglio 2008

giovedì 3 luglio 2008

Anch'io sognavo di partire...


Ero ventenne o poco più e come tutti, credo, anch’io sognavo di partire.
“Le Parole del Mare” (di V. Serra), è uno dei pochi libri che tengo sempre accanto al letto… un augurio, forse.. o un monito?! A volte un rifugio. Altre volte semplicemente una scusa, per sognarmi seduta sulla prua di una vecchia nave ormeggiata al porto… troppo vecchia per ripartire, ma con quello stesso fremito nel cuore per ogni onda che le accarezza i piedi, di una vernice ormai scolorita dai lunghi viaggi.

Sarà che è estate.. sarà che tutti qui partono… sarà che io mi agito perché non posso partire per il viaggio che vorrei… o forse sarà che sono una sognatrice... Anzi, sono proprio una sognatrice! ..il viaggio degli altri diventa il mio! E’ sempre così.
Io, se fossi stata lui, non ci sarei andata al mare a Jesolo: troppo affollato, troppo casino! E’ meglio Carole, no?! … Ma forse sono semplicemente quei ricordi che bussano al cuore ogni volta che la fantasia mi accompagna fin laggiù! ;p
E perché non andare in Norvegia, piuttosto che in Danimarca?! I fiordi! Io sinceramente preferirei vedere i fiordi! In Danimarca non sono altrettanto belli!
Il viaggio di nozze in Zambia… bella l’Africa, sì! In Zambia però… per i miei gusti ci son troppi villaggi turistici! Mi sentirei come quegli italiani che scendono sbraitando dai Magic Bus scoperti che fanno il giro della città… “veloci che è già mezzogiorno e mezzo!! Il ristorantino sull’angolo è perfetto!io mangio lo scoglio oggi!”… certo, mangiare italiano pure lì, dall’altra parte del mondo, è fondamentale! Senza la pasta, chissà, l’organismo ne risente! O peggio ancora, chissà quali malattie strane ci saranno nascoste tra le banane di questo sperduto paese! Eh.. poveri italiani.. per fortuna che so parlar l’inglese, penso io!! Chi li conosce questi?!?! ;)
Vabbé… a volte affiorano i ricordi… e un po’ di gelosia!! ;p

Ma… e il mio?! Il mio viaggio?!
Sto cambiando il programma di quello degli altri e il mio deve ancora incominciare! Sono ancora ormeggiata qui! Incatenata dai mille impegni, pizzicata da qualche senso di colpa… avvicinata da qualche pazza idea… poi vedo i libri, vedo il cartellone da completare, l’appuntamento da confermare… Ma sono ancora ormeggiata qui?! E sono pure a 50 km dal mare! Nemmeno quello può farmi compagnia la sera!!!

Ma dimentico la cosa più importante: questo è il mio viaggio! Me lo sono scelta! Non sarà sulla nave che gira il continente… non vedrò Capo Horn… e per il momento non mi affaccerò sulle Cliffs of Moher, ma…

Ma ho accanto a me la persona più bella del mondo, l’unica che dà senso agli scleri di chi vuole partire ma in fondo sa che deve aspettare il momento giusto!
Ho amici che mi stanno ad ascoltare da lontano ed altri che mi abbracciano col sorriso! Amici sconosciuti che a volte mi sembra di incontrare tutti i giorni, a tavola, con un piatto davanti ed un buon bicchiere di vino (veneto stavolta!! ;)), nascosti dal velo dell’invisibilità, ma così veri da sembrare quasi storici!
E poi qui, solo qui, potrò avere quel concerto per me… e per noi… solo per noi! ;)
Sempre qui… mi aspettano trenta bambini per tirar fuori, insieme a me, la favola più bella che è nascosta dentro di loro… la favola prima di dormire, la carezza contro il mal di pancia, la barzelletta dell’ora di pranzo… la ricerca degli ingredienti magici, rubati da Shavannah, per risvegliare Talibah! Occhi di drago, squame di cerbero e crini di unicorno… buttarli tutti nel braciere per vederli scoppiettare nel fuoco il gioco notturno in mezzo agli alberi, rapiti dal buio, dalla paura e dalla curiosità! Tra una settimana saremo lì, accanto al fuoco, nel mezzo della notte, tra il silenzio e le stelle a guardar su e a respirare forte… a scambiarci il respiro fino a confonderci…

Ahhhhhhh, ma chemmenefrega del mondo?!?!
La conchiglia che ho in tasca mi racconta le fiabe del mare tutte le sere, prima di dormire… e mi risveglia con il suo profumo ad ogni alba…

Ero ventenne o poco più e come tutti, credo, anch’io sognavo di partire…

Beannacht Dé leat!

 

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