La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.
Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.
Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere
(da “Amor America” di M.Torres)
4 commenti:
ma che bello! ma com'è fatto? si le note ...e la superficie dove hai tracciato i due? cos'è?
ahah! in realtà è uscito così, per caso! disegnando le due figure sul taccuino ho visto che sulla pagina dietro (sotto in pratica) si vedevano "in rilievo".. e così ho calcato di più le figure dall'originale, per aumentare l'effetto e poi ho voltato pagina. Ho passato la matita sopra il "rilievo", tipo sfumatura.. e sopra a tutto c'ho disegnato le note..
Poi c'ho fatto la foto, per poterlo postare (e ora ogni volta che apro il taccuino, ne esco sfumata di grigio dalle mani ai piedi!ah!)
ecco.. è stato più semplice per me farlo che per te leggerlo adesso, mi sa! eheh
Ma che carino! :)
Ma quanti pastroceti fai su quel taccuino?! ;)
Te vojo ben!
ahah! adoro i pastrocci!! :DD
cara lei..;) un abbraccione!
stefi
scusa l'odiosissimo "anonimo" ma non ho proprio voglia di ripostare il nome!!ahhhh che piiiiiigra!!!
ciao stein!
Posta un commento