La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro.

Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, ortografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore.

Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che si riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sentiamo di voler appartenere

(da “Amor America” di M.Torres)

Perle di saggezza popolare (grazie a Venessia.com)

Io vado...

...nella mia nuova casa

mercoledì 12 novembre 2008

Eureka!

E’ una storia lunga… è complicata… è fatta di ieri, e di oggi.
Ci vuole tempo, ci vuole voglia…

Ma al bivio si può scegliere:

La scorciatoia
Non mi piacciono i riassunti, ma ho spesso incontrato persone di fretta… sono quelle che, incontrandoti, ti chiedono “come va?” mentre pensano già a quanto pesi quella borsa, a cosa cucinare a pranzo, a quando potranno iscriversi al corso di nuoto… chi va di fretta ama leggere poche righe e rispondere con poche parole, per poi riprendere la corsa… ecco perché questo “Bignami dei miei pensieri”… che poi, non sono nemmeno i miei…

Occhio però, che a far le scorciatoie, si mette a dura prova il fiato!


I tornanti
Tutto è iniziato lunedì, tra i fumi nebbiosi di un tè bollente… no, anzi, molto prima! Tutto è iniziato con un incrocio e un incontro e un inceppo… non un giorno, non un’ora… ma in… dentro.

Lunedì son tornata a casa tra la nebbia, che già alle 5 del pomeriggio offuscava i passi. La strada è la strada di sempre: ne conosco ogni curva, ogni avvallamento… è come tornare a casa ad occhi chiusi, guidati solo dal ricordo. Sì, la strada la conosco… ma quella nebbia mi confondeva e mi inquietava… mi ricordava un orologio in cui s’infila dentro dell’acqua: il quadrante rimane immerso e le lancette si nascondono… o una bussola smagnetizzata, con il nord che gioca a mosca cieca e cambia e gira, ovunque tu scelga di andare…

Ho chiuso la porta, con uno scatto, ed ho nascosto la chiave per non far entrare quella nebbia dentro casa… mi sono rifugiata nella luce, limpida.

Mi sono fatta una tazza di tè bollente, pensavo fosse per scaldarmi le mani e toglier quel sapore di umidità allo stomaco… ma in realtà mi son ritrovata immersa in quel fumo caldo… a lui ho affidato gli occhi…
Cercavo la nebbia… quella che avevo nervosamente attraversato lungo la strada, quella che ho chiuso con un sospiro di sollievo dietro la porta, lasciandola fuori, fuori da me…

E poi incontro Amelie

Vado a tentoni nella stanza… incontro altre mani che cercano… non credo stiano cercando quello che cerco io, ora… ma poco cambia: siamo tutti ciechi alla ricerca della luce.
Intravedo un bagliore, mi avvicino piano… le mani si sfiorano appena… non credo di poter sfruttare quella luce fioca, basta appena per lui… ma bastano poche parole e in quell’incrocio di mani, mi resta un fiammifero…
lo accendo.

Intorno a me c’è un gran numero di cose, e persone: qualcuno se ne sta appoggiato al muro, in silenzio; qualcuno sta chiacchierando, con altri, lontano da me; qualcuno mi è di fianco e gioca a dare all’ombra, la forma di un alce e di un serpente…
qualcuno se n’è andato: è ad un passo da me, ma la testa guarda altrove, si avvicina ad una porta… forse entrerà e la chiuderà alle spalle… forse potrei seguirlo… è quel che faccio, in effetti.
Mi avvicino, da dietro sorrido, ma non c’è spazio per me, ora. Tutto quello che lo riguarda viene racchiuso nella luce del fiammifero… tutto il resto è fuori, buio, invisibile. Io me ne sto a pochi passi da quella luce e vedo che dentro c’è già parecchia gente… faccio un passo indietro, faccio un cenno con la testa, saluto… ma nel buio non si sente, né si vede…

Mi siedo in silenzio e continuo a guardarmi intorno… il fiammifero si consuma, poco alla volta… e con lui, anche un po’ della mia tristezza… forse finora avevo parlato con le sue ombre sul muro, o forse mi sono fatta ingannare: nel mio immenso gesticolare, non mi sono accorta che quelle ombre, sono le mie… non c’era nessuno: forse stavo parlando con me, con l’ombra di me.
Me ne resto lì un po’, poi mi alzo e torno sui miei passi…

Mi viene in mente una cosa…
Quell’incrocio, quell’incontro, quell’inceppo…
Quel bagliore mi illumina anche la mente… e penso che le parole sono strane, sono strade di altre strade, sono fiumi dentro a mari… impossibile cadere in strade a senso unico: anche quando pensi di aver capito, anche quando dentro di te sai che in vuol dire dentro e solo dentro, vedi un bivio in fondo alla strada…
Come può essere che voglia dire dentro, ma anche senza? Come può essere tutto ed il contrario di tutto? Quindi può essere che io sia dentro, ma mi senta fuori?
In…


Con quel mozzicone di luce che mi resta, mi avvicino al libro e leggo:

Eppure, a volte basta poco per rendersi conto anche del resto..
Tagore, il grande poeta bengalese, lo dice con una semplice similitudine. Una sera è a bordo di una casa galleggiante sul Gange e al lume di candela legge un saggio di Benedetto Croce. Il vento fa spegnere la fiamma e improvvisamente la stanza è invasa dalla luce della luna. E Tagore scrive:

La bellezza era tutta attorno a me,
Ma il lume di una candela ci separava.
Quella piccola luce impediva
Alla bella, grande luce della luna di raggiungermi.


Penso che quel fiammifero ora non mi serve più: mi stavo confondendo tra la sua luce e le sue ombre. Lo spengo e mi faccio guidare dalla luce che mi viene da dentro, la mia.


Non mi piace l'inverno, ma mi piace vedere le foglie nascere, arrossire e salutare. Mi piace sentire il vento cambiare, entrare nelle ossa e inumidirle e raffreddarle e poi bagnarle di sole..
mi piace arrivare e trovare la nebbia, dopo tanto sole. Mi piace intrufolarmi nelle calli senza vedere bene chi mi sta attorno..

però questa nebbia, che arriva d'improvviso, mi offusca i pensieri… mi nasconde i punti alla fine delle frasi e non riesco più a riconoscere i punti esclamativi da quelli interrogativi… tutto si perde un po'…

ma è bello anche per questo! perché si può dondolare sulle parole, si può ipotizzare dove si arriverà o inventare una fine diversa… prima che arrivino sole e neve ad illuminare o ghiacciare.


Riprendo in mano il mio libro, dal punto alla lettera maiuscola… riprendo la mia strada:


La nostra vita quotidiana è piena di piccole luci che ci impediscono di vederne una più grande. Il campo della nostra mente si è ristretto in maniera impressionante. Così come si è ristretta la nostra libertà. Quello che facciamo è soprattutto reagire. Reagiamo a quello che ci capita, reagiamo a quello che leggiamo, che vediamo alla TV, a quello che ci viene detto. Reagiamo secondo modelli culturali e sociali prestabiliti. E sempre di più reagiamo automaticamente. Non abbiamo il tempo di fare altro. C'è una strada già tracciata. Procediamo per quella.
Nell'ashram non era così. Si aveva il tempo di vivere con attenzione ogni momento. Ci si esercitava ad agire, non a reagire; a tenere all'erta la mente, a essere consapevoli di ogni gesto. Delle zanzare mi ronzavano attorno agli orecchi? Facile reagire distrattamente, sovrappensiero, con una manata. Mi costringevo invece a non ucciderle. E mi piaceva.
Sì, l'ashram era, per tanti versi, uno strano posto. Strano certo per me che, abituato da una vita a stare in mezzo alla gente e a scorrazzare per il mondo per raccontarne le storie…

Altri invece sono convinti che noi, solo noi, siamo responsabili di quel che ci succede, perché “fortuna” e “sfortuna” sono il frutto delle nostre azioni in questa o nelle nostre vite precedenti.

Oggi
Ora

Oggi, ora, la felicità è questo caffè, è guardarci dentro ed accorgermi che nei riflessi c’è nascosto uno di quei cosi che volano in aria, a cui ci stanno appesi i coraggiosi, che si fanno trasportare dal vento.


Scelgo di non finirlo tutto, perché l’ultimo goccio non mi va… lo metto da parte e lo berrò dopo.
Scelgo di tornare giù a correggere sfumature di una traduzione

Scelgo di andare a trovare Marta per vedere quel meraviglioso frugoletto che ha iniziato a respirare l’aria del mondo… si starà guardando in giro e sarà felice solo di vedere gli occhi della mamma e le mani del papà… non credo si dispiacerà che le borse stiano andando male, né che i treni sono in ritardo per via dello sciopero…
Scelgo di mandare un pensiero… a quella che sta ancora col naso chiuso, a quello che sta studiando e probabilmente mi sta pure pensando... a quella che probabilmente di me ha visto solo l’ombra e pensa che sia tutto lì… ora è impegnata a guardare il cerchio di luce del suo fiammifero e non mi sente… ma io ci sono. A quello che non è convinto, ma in fondo pensa che un giorno lo vedrà tutto, il buono; a quello che pensa che salvando gli altri salverà se stesso… forse non è vero, ma almeno non se ne sta a filosofeggiare. A quella che sente al di là delle parole e a quella che sta aspettando che arrivi un segnale… spero solo che non ci siano interferenze!

Io sono qui, e sono ora.
Sono nell’eterna contraddizione di ciò che scelgo di. Ma ci sono.


ps
i pensieri in arancione sono pensieri sparsi dal mio taccuino, di questi giorni
quelli in grigio, da "Un altro giro di giostra" di Tiziano Terzani

8 commenti:

Artemide ha detto...

..piccole goccioline di nebbia bagnano dolcemente i miei occhi.. Ti voglio bene Stefi! Ma qualcosa di veramente grande...
E lo so che ci sei..
Spero di condividere con dolci disegni di mani e sguardi molto presto tutto questo..
Anche se l'ho già sentito tutto, lì dentro dentro..in..
Solo.. Grazie...

Stefi ha detto...

ehehhhhh ...come sta il tuo naso chiuso?

credo vada più o meno così, sì, nei rapporti con la gente.. bisogna imparare a non confondere le loro luci con le ombre che proiettiamo noi con le nostre mani..a non infilarsi quando non c'è spazio..

ma poi si capisce! ed improvvisamente è bello anche stare su frasi sospese..basta farlo con intenzionalità..e non lasciarsi annebbiare.. diciamo, SCEGLIERE di farsi annebbiare!

ogni momento..

eh, ci sono tante cose qui..poco alla volta le sviscero tutte..

un abbraccionea te, stellina mia!!

Anonimo ha detto...

BELIN, qualcosa mi dice che la scorciatoia è per me.......ieheh
un passo avanti: sono qui e l'ho letto, scimmietta dispettosa!!!
Losai che sono d'accordo......ti ho mandato una mail
devi imparare a trovare le vie di mezzo mi sa.....altrimenti impazzici

ti abbracciono dalla pioggiona che fa qua e ti aspetto per il nostro thé!!!!! ho bisogno di un consiglio da una che non ama le vie di mezzo
ieh

Stefi ha detto...

buahhhhhhahahahahhahahahahahah lancillotto..ma te prego!!ahah

e così, sì, era per te la scorciatoia..ma com'è che non l'hai presa stavolta?!?eh?!?!? ahahah

..le vie di mezzo, eh?..mh..hai ragione! razionalmente ti dico proprio che hai ragione! ti giuro, mi sforzo pure..ma non fa parte di me..non riesco a controllare le sensazioni..o gioco o non gioco..e quando sento che..mmmhh.. mi allontano!
e qui ci sarebbero mille altre cose da dire.. perché lo posso fare per rispetto dell'altro, sì.. ma anche per orgoglio, o per paura, o per..non so.. per ora, autopsicanalizzandomi, mi son data queste spiegazioni..ma è nella mia "lista del capolinea":imparare a camminare nella terra di mezzo con bilbo!!ahah

e cmq..se non fossi così, a chi chiederesti idee strampalate?!?!ahahah
però non mi parlar di pioggia, che sono appena rientrata a casa coi piedi stonfi!!

un abbraccio, ....lancillotto?!?!?
buahahah
belin..sei inconfondibile!!

JANAS ha detto...

oh Stefi ..hai scritto così tanto e mi sono immersa in ogni tua parola... che alla fine mi sono dimenticata la parte iniziale...come uno che ti porta in giro per la città di vicolo in vicolo...e tu lo segui e ti abbandoni fiduciosa e a ogni svolta ti chiedi dove mi porterà adesso e poi arrivi e non sapresti dire da dove sei partita e nemmeno sapresti dire dove sei arrivata!! Però ogni vicolo aveva il suo fascino e i paesaggio era veramente bello!
Vediamo era tutto iniziato con un paesaggio immerso nella nebbia...uhmm no! c'era un the fumoso...ma è finito con un caffè!!
ma si parlava anche di luce propria e piccole luci che impediscono di scorgere la Luce più grande...di fiammiferi accesi e poi spenti!
Ma anch'io ci sono ..e i tuoi pensieri in arancione mi sono piaciuti tantissimo! ;)

Stefi ha detto...

torno adesso da maurizio e..eh!rivedo quel filo invisibile..tutto che torna..eheh
già, mi sono aggrovigliata un po'..ho mescolato insieme té e caffé, nebbia e luci..fiammiferi ed ombre..

la cosa difficile è che faccio fatica a capire..e forse più difficile ancora è spiegare..
proviamo con un'immagine:

te lo vedi un folletto con le scarpe rotte, il sorriso stampato in faccia ed una chitarra senza corde? ecco, lui sale sul suo autobus per andare a festeggiare il suo Hallow's Eve..ma si addormenta e, quando si risveglia, si ritrova in un paese dove tutti girano con i loro vestiti pseudo-normali (anche se..chissà cos'è la normalità)..
può passare inosservato o far sorridere con le sue scarpe a punta..far ridere per ciò che dice o passar per un pazzo..può essere in mezzo a mille persone, senza mai sentirsi davvero a casa..sentendosi sempre fuori luogo..

ecco, per me è un po' così..
non mi sento molto, non mi riconosco..mi sembra di esser fuori luogo e fuori tempo..
questa cosa un po' mi destabilizza, tutto qui..

e forse il mio post instabile, insabilmente descrive la mia instabilità!eheh

maaaaa..mai paura!
;)
e..visto che ci piace: ciau!

Amélie ha detto...

ciao, sono una di quelle persone che sta ancora dentro al cerchio di luce. non te l'aspettavi dopo tanto, eh? beh, l'inerzia contraddistingue il mio vagare sul web, e ce ne ho messo prima di arrivare esattamente dove volevi.
bello che i nostri tè e le nostre nebbie fossero simultanee, a distanze sconosciute. e chi avrebbe detto che proprio un post su venezia ci avrebbe fatto rincontrare? se l'avessi saputo prima che eri lì..

ci leggiamo presto. ciao

Stefi ha detto...

eheh..guarda, tu non mi crederai, ma io credo invece a tutti quei fili complicati che ad un certo punto, in un qualche momento, si intrecciano..è successo stavolta!
io ero passata da te e mi son sentita a casa..mi son fermata per un po', abbiamo bevuto il nostro té e son ripartita..e poi a casa mia ci sei passato tu..
penso che ci incontreremo ancora, sì!;)

 

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